Cronaca - La possibile chiusura del plesso nel comune montano del cassinate indigna il primo cittadino, che denuncia l'abbandono dei piccoli centri: "L'istituto più vicino è a Cervaro, che dista 20 km". Anche altri comuni del territorio temono gli effetti del dimensionamento
Prosegue, anche nel prossimo anno scolastico, il piano di dimensionamento scolastico e chiusura di alcuni edifici: a farne le spese, ancora una volta, soprattutto i comuni montani del cassinate. Ma non solo. Viticuso, piccolo centro che conta circa 200 abitanti, è in apprensione per il futuro della sua scuola dell'Infanzia. Nonostante non ci sia ancora l'ufficialità, le prime comunicazioni informali lasciano presagire una chiusura a partire dal prossimo anno scolastico. Una notizia che ha scosso il sindaco Vincenzo Antonio Iannetta, il quale non nasconde la sua preoccupazione e rabbia.
"Si tratta di una notizia molto preoccupante, perché Viticuso è un comune di montagna disagiato, il posto più vicino dove i bambini possono andare è a 20 km, cioè a Cervaro", dichiara il primo cittadino. "Per questo motivo ho già interessato il Ministro della Pubblica Istruzione su questa problematica: a questo punto - dice con amarezza - è inutile che i sindaci si danno da fare per evitare lo spopolamento e far rimanere le famiglie nei piccoli centri se poi il potere centrale toglie i servizi essenziali".
Il sindaco Iannetta ricorda con forza che "il diritto all’Istruzione è un diritto costituzionalmente garantito e non può essere limitato da bilanci, i bambini sono bambini. Noi abbiamo famiglie che sono emigrate ma che vorrebbero anche rientrare nel loro paese natale, ma se non hanno i servizi essenziali, è chiaro che non possono".
La situazione di Viticuso assume contorni paradossali, come sottolinea lo stesso sindaco: "Da un lato ci dicono che vogliono chiudere la nostra scuola dell’infanzia, dall’altro mi mandano la proroga per fare la richiesta di costruzioni di nuovi asili in paese, siamo veramente all’assurdo". Non è la prima volta che Viticuso si trova a fronteggiare il rischio di perdere la scuola dell'Infanzia. Già l'anno scorso, il sindaco era riuscito a scongiurare la chiusura, portando al Ministero l'esempio del film di Antonio Albanese, una pellicola che celebra l'importanza della scuola nei piccoli centri.
"L'anno scorso minacciato azioni eclatanti se avessero chiuso le scuole del nostro paese perché è evidente che una volta persa la scuola, poi è difficile, per non dire impossibile, ottenere la riapertura", spiega Iannetta. Tuttavia, quest'anno la battaglia si preannuncia più ardua. Dopo aver già perso la scuola secondaria di primo grado alcuni anni fa, il comune montano vedrebbe rimanere attiva solo la primaria. Un ulteriore colpo per un paese che sta vivendo un inverno demografico preoccupante.
Ma Viticuso non è un caso isolato. Anche altri comuni del Cassinate rischiano accorpamenti e chiusure. Cervaro, dopo la chiusura delle scuole in località Foresta - che da settembre è divenuta una rimessa - quest'anno, potrebbe perdere quelle di altrefrazioni mantenendo attiva solo la sede centrale. San Vittore del Lazio prosegue con le pluriclassi, così come altri picoli centri. A partire da settembre, si prevede una nuova drastica riduzione in molti comuni e anche Cassino che dovrà fare i conti con il dimensionamento scolastico e l'accorpamento dell'IIS San Benedetto al Medaglia d'Oro.
Di queste problematiche si discuterà in un evento cruciale in programma domenica 18 maggio presso la Sala Rambaldi di Cassino a partire dalle ore 17. Il PSI, con il segretario nazionale Enzo Maraio, ha organizzato un dibattito intitolato "Scuola Pubblica: Strumento di Emancipazione e Sviluppo Sociale", nell'ambito del suo "Grand Tour" dedicato al mondo dell'istruzione.
L'incontro vedrà la partecipazione di esponenti politici locali e nazionali, sindacalisti e rappresentanti del mondo della scuola, con un focus particolare sulle criticità legate al precariato e alle recenti misure governative sul dimensionamento scolastico. Un'occasione importante per fare luce sulle sfide che attendono la scuola pubblica e le piccole realtà come Viticuso.
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