Politica - Di Rollo riesce nel miracolo di unire le due opposizioni e di tenere a bada l'intera assise. Non mancano gli scontri tra Salera e Evangelista. Il sindaco invita Sebastianelli a cambiare "compagno di banco" e poi annuncia: "Accuse gravi, vado in Procura". Intanto Fiorentino rassicura: "I due asili nido pronti per settembre, tutto regolare alla villa"
Si apre con un minuto di silenzio per la scomparsa tragica di Charles, giovane vita spezzata da una caduta notturna dal monopattino, il Consiglio comunale che si è svolto oggi pomeriggio, martedì 15 aprile a Cassino. Un sussurro di umana partecipazione che per un attimo sospende le solite schermaglie, le piccole miserie della politica locale. Ma dura poco, lo spazio di un respiro. Perché poi, l’Aula Di Biasio, ribattezzata con “osteria” dopo l’ultima, fragorosa seduta, torna a pulsare di quel nervosismo sottile, di quell’aria viziata di non detti e rancori mal celati.
La presidente Barbara Di Rollo, invitata a studiare il regolamento da Mario Abbruzzese illo tempore, adesso lo conosce meglio delle correnti del Pd e con una vena pedagogica richiama tutti all’ordine, implorando un cambio di registro dopo le vivaci, per usare un eufemismo, dispute precedenti. Un monito che evita il ripetersi dei toni d'osteria, ma che comunque fatica ad entrare nelle orecchie di molti consiglieri.
E infatti, la quiete è subito infranta. I consiglieri di maggioranza prendono la parola e, pur con l'accortezza di non pronunciare mai quel cognome che serpeggia tra i banchi, mettono nel mirino un bersaglio fin troppo ovvio. Le accuse velenose dell’ultima assise – quelle che hanno meritato alla Di Biasio il poco lusinghiero soprannome – pesano come macigni. Il dito accusatore, pur invisibile, punta dritto verso un unico destinatario.
Quando il “reo”, Franco Evangelista del Polo Civico, osa replicare, la scure della presidente Di Rollo si abbatte implacabile. Trattandosi di “comunicazioni”, spiega con piglio burocratico, non è prevista replica. E pazienza se tutti sanno a chi alludevano quelli della maggioranza. Il regolamento è il regolamento.
Ma, non volendo, Di Rollo riesce in un piccolo (ma grande) miracolo: a sorpresa, infatti, il capogruppo del centrodestra, Arturo Buongiovanni, si erge a paladino di quell’Evangelista fino a un istante prima avversario giurato. “Non prendiamoci in giro – tuona l'avvocato – è chiaro che si sta parlando di Evangelista!”. Un sussulto di onestà intellettuale, un lampo di verità che squarcia la cortina fumogena dell’ipocrisia. E a cementare questa insolita alleanza tra opposizioni, solitamente distanti anni luce, ci si mette anche la natura “straordinaria” della seduta, contestata sia da Evangelista che dal meloniano Golini Petrarcone. Mai si era vista tanta affinità tra le due opposizione, Di Rollo riesce laddove gli "ambasciatori" e i "diplomatici" dell'opposizione non riescono.
A questo punto, il sindaco Enzo Salera rompe gli indugi, getta la maschera delle mezze frasi e annuncia che presto si recherà in Procura. “Consigliere Evangelista – sferza – lei nell’ultimo consiglio ha parlato di voto di scambio e di strade asfaltate in cambio di voti. Questa è roba da tribunale. Ha il dovere di denunciare ciò che sa. Se non lo farà lei, porterò io la registrazione del suo intervento ai magistrati”. Un aut aut che sa tanto di resa dei conti, di un nervosismo palpabile di fronte a accuse che, seppur lanciate nella foga del dibattito, lasciano un’ombra inquietante sulla trasparenza amministrativa.
Poi, il Consiglio imbocca il sentiero, spesso tortuoso e soporifero, delle interrogazioni comunali. Sulla questione della villa comunale e del presunto pericolo ambientale, l’assessore ai lavori pubblici Gennaro Fiorentino ostenta tranquillità: tutto a posto, rifiuti rimossi. Amen.
Si passa poi all’annosa vicenda dell’ex Onmi, dove dovrebbe finalmente sorgere un asilo nido comunale. E qui, l’assessore Fiorentino inanella una litania di “problemi di natura tecnica” che hanno rallentato i lavori. L’asilo Pio Di Meo aprirà a giugno 2025 (promessa!), mentre per l’ex Onmi si slitta ad agosto (altra promessa!), garantendo comunque l’avvio per settembre. La replica di Evangelista è un affondo senza sconti: “Da sei anni raccontate frottole a questa città, promettendo cantieri rimasti solo chimere”. Salera torna a ribadire: "L'anno scolastico inzierà a settembre, per allora le strutture saranno pronte". Fine.
Lo scontro si inasprisce ulteriormente quando si affrontano i debiti fuori bilancio. “Lei non è stato un buon padre di famiglia per questo Comune – affonda Evangelista rivolto al sindaco Salera – perché poteva provvedere a pagare questi debiti del 2008 già tra il 2011 e il 2016, quando era assessore al bilancio”. A quel punto Salera tenta una vecchia strategia: il “divide et impera”. Si rivolge a Sebastianelli, invitandolo a prendere le distanze da Evangelista, forte della sua professione: “Lei è un professionista – sottolinea il primo cittadino – non si faccia influenzare dal suo compagno di banco”. Un tentativo maldestro di isolare l’avversario più scomodo, che lascia la seduta anzitempo.
Il Consiglio scivola via stancamente, tra l’approvazione di alcune variazioni di bilancio, fino a quando, dopo circa quattro ore, cala il sipario. "Vi ringrazio tutti per la tranquillità della seduta odierna" dice Di Rollo prima del triplice fischio, si tornerà in Aula dopo Pasqua. Intanto la Procura, sullo sfondo, attende paziente. Mentre le colombe pasquali hanno riportato, almeno nella settimana santa, un po' di quiete (dopo la tempesta!).
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