Economia - Oggi il primo incontro al Mimit, prossimo vertice a giugno: i sindacato chiedono anche alla società di impegnarsi nella ricerca di alternative alla monocommittenza. Intanto fa discutere il veto all'Ugl per lo sciopero di venerdì. La FlmU-Cub porta Fca Security in Tribunale e vince. Tutti i dettagli
Si è tenuto oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il primo incontro di verifica riguardante la situazione di Trasnova e delle società subappaltatrici Logitech e Teknoservice. Nonostante siano trascorsi tre mesi dall'intesa raggiunta in sede istituzionale, purtroppo non è emersa ancora alcuna soluzione occupazionale concreta. Questa situazione critica, come sottolineato dalle sigle sindacali Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Ugl, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr, è emblematica di una crisi più ampia che affligge numerose imprese dell'indotto automotive.
Di fronte a questo scenario, le organizzazioni sindacali rivendicano con forza un sostegno concreto da parte del Ministero e delle Regioni interessate. Tale supporto dovrebbe partire proprio dalla vertenza Trasnova, per dare seguito alle dichiarazioni di principio annunciate al tavolo dell'auto nei giorni scorsi. In particolare, è stata ribadita la necessità di istituire una cabina di regia che si faccia carico di affrontare in modo sistemico la crisi che investe la componentistica e l'indotto legati al settore automotive. Le richieste sindacali si articolano su due fronti principali: da un lato, l'utilizzo delle risorse annunciate per favorire la riconversione verso nuove tecnologie; dall'altro, il rafforzamento strutturale del sistema di ammortizzatori sociali.
Un appello è stato rivolto anche a Trasnova, affinché rispetti gli impegni assunti e si impegni nella ricerca di alternative alla monocommittenza, favorendo così nuove opportunità occupazionali per i propri dipendenti. Alle Istituzioni, invece, si chiede di prendere spunto proprio dalla vertenza Trasnova per costruire e sostenere un piano di diversificazione e riqualificazione del personale. Le sigle sindacali attendono una risposta concreta al prossimo incontro, fissato per l'11 giugno.
IL VETO ALL'UGL
“Saremo in tanti noi della UGL ad aderire all’iniziativa come sempre accaduto anche nei precedenti scioperi. Dirigenti, iscritti, simpatizzanti – sottolinea il Segretario Provinciale UGLM Gerardo Minotti – faranno sentire la propria voce contribuendo a creare quelle percentuali di adesione che renderanno lo sciopero imponente”. Stona, a tal proposito, il veto che una sigla sindacale ha posto sulla possibilità di manifestare unitariamente davanti alla Prefettura di Frosinone. L’UGL Metalmeccanici non potrà dunque sventolare i propri vessilli e le proprie bandiere in Piazza della Libertà.
“Una decisione che non comprendiamo e che non penalizza il nostro sindacato – spiega Minotti – ma l’intera iniziativa, a cui viene tolta la forza che solo l’unitarietà può dare. Qualcuno però, evidentemente, non ha ancora ben capito l’importanza di questo aspetto, e mette i propri interessi davanti a quelli dei lavoratori metalmeccanici”. Lo sciopero di 8 ore indetto dai sindacati di categoria del comparto metalmeccanico ciociaro del prossimo 28 marzo 2025, fa seguito a quelli di gennaio e febbraio, e si basa sulle stesse richieste avanzate per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale.
LA VITTORIA LEGALE
La settimana scorsa, il Tribunale del Lavoro di Cassino ha condannato la FCA Security, del gruppo Stellantis, al riconoscimento del livello superiore a un lavoratore iscritto e rappresentante della FLMU-CUB, Giuseppe Melaragni.
Nella società, che si occupa di sorveglianza e sicurezza, infatti, quasi tutti i lavoratori operano con l’ex quarto livello, "e non riconoscere il livello di inquadramento retributivo a chi svolge la stessa mansione di altri è un comportamento punitivo" spiegano dal sindacato di base.
Nell’accogliere il ricorso presentato dal legale del sindacato, Iolanda Petracchini, il giudice ha ordinato alla FCA Security di inquadrare il lavoratore al livello superiore e a pagare tutte le differenze retributive dal 2017 a oggi, nonchè al pagamento delle spese legali.
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