Economia - Presa di posizione dei sindacati dopo la comunicazione di ieri dell'azienda: ancora un anno all'insegna degli ammortizzatori sociali. La Fiom-Cgil è pessimista: "Dalle notizie in nostro possesso tutti i modelli saranno in ritardo". Domani vertice al Mimit su Trasnova
Ancora un anno di sofferenza: l’odissea degli operai Stellantis dello stabilimento di Piedimonte San Germano si prolungherà fino al primo quadrimestre del 2026. Ieri mattina, infatti, nel corso di un vertice tra la dirigenza del sito pedemontano e le organizzazioni sindacali, è stata ufficialmente firmata una proroga del Contratto di Solidarietà in deroga, estendendolo dal 26 aprile 2025 al 25 aprile 2026. Questo significa che tutto il 2025, e il primo quadrimestre del 2026, saranno ancora all’insegna degli ammortizzatori sociali.
Tale decisione si è resa necessaria anche alla luce del fatto che il nuovo Stelvio Alfa Romeo non partirà entro quest’anno, come previsto, ma nei primi mesi del 2026, per andare a regime, appunto, nel secondo semestre dell’anno prossimo quando dovrebbero terminare gli ammortizzatori sociali perché sulle linee arriverà poi anche la nuova Giulia e, nel 2027, un nuovo modello il cui marchio sarà annunciato a breve.
Ma il condizionale resta d’obbligo, perché le versioni full electric dei due modelli Alfa Romeo difficilmente porteranno alla piena occupazione facendo lavorare gli attuali 2.445 operai. “Fortunatamente siamo riusciti ad ottenere la proroga di un anno per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali, ma chiaramente non basta. L’unica vera salvezza per lo stabilimento di Cassino si chiama ibrido e bisogna sperare che tale motorizzazione arrivi il prima possibile” dice il segretario provinciale della Uilm, Gennaro D’Avino, che poi fa chiarezza anche in merito agli esuberi annunciati ieri.
Spiega il sindacalista: “L’azienda ha dichiarato un esubero di 1956 lavoratori per quel che riguarda la solidarietà che coinvolgerà un totale di 2445 addetti, con una percentuale massima di riduzione dell'80% del personale interessato. L'esubero strutturale, invece, non va oltre le 600 unità. Nonostante le difficoltà, l'azienda ha confermato la maturazione dei ratei di permessi e ferie, indipendentemente dalla presenza dei lavoratori”.
Per il sindacalista adesso è importante andare a vedere le singole situazioni delle fabbriche dell’indotto per quel che riguarda gli ammortizzatori sociali. Si parte già da domani, 26 marzo, con l’incontro al Mimit per quel che riguarda la vertenza Trasnova, Logitech e Tecnoservice, ovvero le società che si occupano di movimentazione auto nei piazzali dello stabilimento e che hanno ricevuto una proroga all’appalto fino al 31 dicembre, ma non si andrà andrà oltre: si sta lavorando già da adesso per evitare di perdere circa 200 posti di lavoro.
Tornando invece a Stellantis, a prendere posizione dopo la riunione di ieri mattina è anche la Fiom-Cgil che con il segretario della federazione di Frosinone e Latina, Andrea Di Traglia, dice: “Chiaramente si tratta di una misura che non rappresenta un elemento di crescita ma al momento garantisce la tenuta occupazionale. Il 2025 sarà un anno peggiore rispetto al precedente e il futuro è cupo: dalle notizie in nostro possesso tutti i modelli saranno in ritardo ”.
Gli fa eco dalla Fim-Cisl il collega Mirko Marsella, che chiosa: “Serve un’integrazione salariale per i lavoratori che vedono da anni decurtarsi il loro stipendio notevolmente perché con questa comunicazione di nuova ‘solidarietà’ è ormai ufficiale che dobbiamo aspettarci altre fermate produttive anche nel 2025, un anno che va ad aggiungersi ai tanti che da anni stanno segnando una situazione ormai drammatica”.
I sindacati speigano che le istituzioni debbano assumersi la responsabilità di accompagnare questa transizione con una riforma degli ammortizzatori sociali, garantendo un adeguato supporto economico ai lavoratori in questo periodo di cambiamenti. Viene quindi richiesta una riforma della normativa che regola la CDS, affinché i lavoratori possano finalmente vedere un miglioramento delle loro condizioni economiche.
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