Opinioni - Il Ministero dell'Istruzione vieta l'uso di asterischi e schwa nelle comunicazioni ufficiali, scatenando un dibattito sul linguaggio inclusivo: un ritorno alle regole tradizionali o un ostacolo all'evoluzione linguistica?
Il ministro Valditara contesta l'uso di simboli come, per esempio, gli asterischi (*) e lo schwa (ə). Considerati inadeguati, perché possono compromettere la chiarezza e l'uniformità nelle comunicazioni istituzionali. Così, la nuova circolare del ministero indica l'importanza del rispetto delle regole linguistiche, ed evitare l'uso di segni grafici non conformi.
A sostegno della sua tesi, Valditara fa riferimento al parere dato dall'Accademia della Crusca. Secondo gli esperti linguisti, si tratterebbe di pratiche non grammaticalmente corrette e che sarebbero di ostacolo alla leggibilità e all'accessibilità dei testi. Inoltre, ci potrebbero essere problemi di ambiguità. L'uso stesso di simboli in un testo scritto introduce elementi di ambiguità e disomogeneità, e questo rende la comunicazione meno efficace.
Ragion per cui, il ministro si raccomanda a tutte le istituzioni scolastiche, invitando a mantenere un linguaggio che sia il più corretto e accessibile possibile, sempre nel rispetto delle norme linguistiche vigenti. Tra i pareri specifici sull'uso di simboli, Valditara chiarisce che l'asterisco non sostituisce le desinenze morfologiche. Allo stesso modo, lo schwa (ə) non è da intendersi come un grafema utilizzato anche in altre lingue con schwa nel loro sistema fonologico.
A chiusura della circolare, il ministro si raccomanda di attenersi alle regole della lingua italiana in modo da garantire correttezza e chiarezza nelle comunicazioni utilizzate per gli atti ufficiali. Ma ci sarà qualche coraggioso ribelle ad andare contro questa circolare?
Un esempio interessante lo troviamo in un esame di maturità del 2023. Gabriele Lodetti, maturando del liceo Plinio Seniore di Roma, ha utilizzato lo schwa (ə) durante la prova di maturità di italiano.
L'obiettivo per questo giovane era quello di rendere il suo linguaggio più inclusivo, in riferimento alla comunità non binaria (cioè per quelle persone che non si identificano né con il maschile né con il femminile). Ma l'utilizzo dello schwa in un esame ufficiale del 2023 già comportava il rischio di invalidare la prova, eppure Gabriele ha scelto comunque di usarlo. Infatti, lo schwa (ə) è un simbolo sempre più popolare e rappresentativo di un linguaggio neutro e inclusivo.
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