Economia - Nulla di fatto nel vertice in regione di ieri. Il segretario Gennaro D'Avino: "Le famiglie di questi 32 lavoratori stanno vivendo un’angoscia che, senza un’azione rapida e concreta, si trasformerà in una dura realtà dal 7 gennaio, quando i licenziamenti diventeranno definitivi"
"L’incontro di ieri tra la Regione Lazio e De Vizia non ha portato a risultati concreti, ancora non è stato trovato un accordo con Stellantis. La scadenza della procedura di licenziamento è fissata per il 7 gennaio, quando le parti si rivedranno con la speranza di trovare una soluzione che possa salvaguardare i 32 posti di lavoro in gioco".
A parlare è il segretario provinciale della Uilm, Gennaro D'Avino, che spiega: "Il nostro sindacato ha chiarito che, se non ci saranno sviluppi positivi entro quella data, chiederà una proroga della procedura di almeno 10-15 giorni. Questo per poter avviare un confronto serio e costruttivo che superi l'impasse attuale. È urgente trovare una via d’uscita, perché la situazione è estremamente delicata e sta mettendo a rischio il futuro di tante famiglie.
La condotta di Stellantis a Piedimonte San Germano è inaccettabile, e il trattamento riservato ai dipendenti De Vizia è semplicemente ingiusto. Non si può considerare un lavoratore come una risorsa obsoleta o inutile. La UILM sottolinea con forza che i lavoratori non sono numeri, ma persone con diritti e dignità, e che le scelte aziendali non devono mai dimenticare questo aspetto umano.
Nonostante il cambiamento ai vertici di Stellantis con l’uscita di Tavares, l’azienda continua a perseguire politiche di tagli e riduzione dei costi che penalizzano in modo insostenibile i dipendenti. La situazione è ormai diventata una questione di scelte economiche, ma dietro ogni cifra ci sono persone, famiglie, e un futuro che rischia di essere compromesso.
I veri protagonisti di questa vicenda sono proprio i lavoratori, che, senza un accordo, rischiano di vedere il proprio lavoro e la propria stabilità economica distrutti. Le loro famiglie stanno vivendo un’angoscia che, senza un’azione rapida e concreta, si trasformerà in una dura realtà dal 7 gennaio, quando i licenziamenti diventeranno definitivi. È fondamentale che le istituzioni e le parti coinvolte si impegnino fino in fondo per proteggere questi posti di lavoro, dando ai lavoratori una speranza per il futuro.
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