Congresso Pd, l'appello di Fionda è il peggior segnale per l’intera classe politica

Opinioni - Non c’è più la militanza e diminuiscono sempre di più anche  gli elettori:  siamo scesi da una partecipazione che andava oltre l’85% ad un dato mortificante per la democrazia, con più del 50% di astensione. La soluzione è ritornare all’antico, abbandonare il populismo sfrenato e ritornare ad un sistema elettorale  con il voto di preferenza, con il ritorno a collegi più piccoli, e ripristinare la centralità dei Partiti

Congresso Pd, l'appello di Fionda è il peggior segnale per l’intera classe politica
di autore Lello Valente - Pubblicato: 12-12-2024 07:13 - Tempo di lettura 2 minuti

Se il segretario del Partito democratico di Cassino sente il bisogno di lanciare un appello agli iscritti invitandoli alla partecipazione, è il peggior segnale per l’intera classe politica.

Nella Prima Repubblica gli antenati del PD  potevano contare su una militanza fortissima, con i militanti che prestavano la loro opera gratuitamente al Partito, nella feste dell’Unità, alle quali partecipavo assiduamente, ogni militante offriva le proprie capacità: chi cucinava la pasta con i fagioli, chi le salsicce, etc.

Quando si facevano i congressi non si sentiva la necessità di fare un appello alla partecipazione, perché si sapeva in anticipo che avrebbero partecipato in massa all’evento.

Stessa cosa per quanto riguarda la Democrazia Cristiana, i militanti erano sempre molto numerosi e nelle feste dell’Amicizia ognuno prestava gratuitamente la propria opera. Io stesso ero tra i militanti insieme ad altri amici di Cassino, eravamo tra la forza lavoro giovane nelle feste dell’Amicizia.

Ai congressi non servivano gli appelli, si facevano anche due ore di fila sotto la sezione di Piazza de Gasperi per votare. Adesso siamo messi molto male!

Non c’è più la militanza, non c’è la partecipazione  e diminuiscono sempre di più anche  gli elettori:  siamo scesi da una partecipazione che andava oltre l’85% ad una partecipazione mortificante per la democrazia che non raggiunge nemmeno il 50%.

Non  ci si può nascondere dietro antiche battute del tipo che chi non vota delega gli altri, una classe politica seria dovrebbe chiedersi del perché l’astensione supera abbondantemente la partecipazione. Puntualmente  dopo ogni  elezione ci si mostra preoccupati dell’astensione,  poi cade tutto nel dimenticatoio, ma gli elettori non dimenticano e sono sempre di meno quelli che vanno a votare.

La classe politica ha grosse responsabilità nel non voto, sia per aver abbandonato il radicamento territoriale sia per aver imposto un sistema elettorale che mortifica l’intelligenza dell’elettore.

La soluzione è ritornare all’antico, abbandonare il populismo sfrenato e ritornare ad un sistema elettorale  con il voto di preferenza, con il ritorno a collegi più piccoli, e ripristinare la centralità dei Partiti, in caso contrario l’appello di Fionda, segretario del PD di Cassino,  è l’ennesimo  grido di allarme che viene dalla base elettorale di destra, di centro e di sinistra, che si sente sempre meno protagonista della vita politica.

A Fionda i migliori auguri che sia un congresso partecipato. (LEGGI QUI: Il Pd verso il congresso, la sferzata di Fionda: "Non è più il tempo delle correnti")





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