Nuova tragedia, non si arresta la scia di morti sul lavoro in Ciociaria

Cronaca - Solo un mese fa la comunità di Ausonia piangeva la scomparsa di un operaio all'interno di una segheria, oggi un 39enne è deceduto sul colpo investito da un tir sulle corsie dell'A1 in un cantiere di Cassino. Cgil e Cisl chiedono più controlli. La consigliera regionale Bonafoni: "Morire sul lavoro per mancanza di sicurezza è un’ingiustizia inaccettabile"

Nuova tragedia, non si arresta la scia di morti sul lavoro in Ciociaria
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 10-12-2024 18:42 - Tempo di lettura 2 minuti

"Un operaio che stava effettuando dei lavori in manutenzione è stato travolto e ucciso questa mattina da un tir lungo la corsia sud della A1 nei pressi di Cassino, in provincia di Frosinone. L'uomo, che lavorava presso la Edil San Felice, azienda campana, è deceduto sul colpo". (LEGGI QUI: Cassino, camion sbanda e uccide operaio: tragedia in A1).

Così in una nota, i segretari generali di Cgil Roma e Lazio e Cgil Napoli e Campania, Natale Di Cola e Nicola Ricci. "Sono ormai quasi 90 le persone che hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro nel Lazio, 17 in più rispetto lo scorso anno" dichiara Di Cola. "L'incremento più alto registrato in Italia, che fa del Lazio la regione in cui è diventato più pericoloso lavorare, soprattutto per chi opera in strada. Il Lazio, infatti, è anche maglia nera per tasso di mortalità sulle strade: 6,0 contro la media nazionale del 5,2. Alle istituzioni chiediamo di fare la loro parte, a partire dalla Regione Lazio che deve rafforzare l'attività ispettiva e preventiva.”

Ad alzare la voce è anche il segretario provinciale della Filca-Cisl di Frosinone, Giustino Gatti, che argomenta: "A circa un mese dall’incidente mortale avvenuto in una segheria di Ausonia, e a poche ore da un’altra tragedia sul lavoro verificatasi a Calenzano, un nuovo incidente mortale lungo l’autostrada A1 nei pressi di Cassino segna un altro drammatico capitolo per il nostro territorio.La vittima, un lavoratore originario di Cimitile (Na), era impegnato per conto di un’azienda specializzata nella segnaletica stradale, un settore che, come l’intero comparto edile, richiede rigorose misure di sicurezza per garantire la tutela di chi opera in ambienti pericolosi.

Il Segretario Generale di FILCA CISL Frosinone, Giustino Gatti, esprime dolore e indignazione per questa nuova vittima e lancia un appello urgente alle istituzioni e alle imprese: "Non possiamo accettare che si continui a morire sul lavoro. L’incidente di Ausonia è ancora impresso nella memoria di tutti noi, e ora, nel giro di pochi giorni, un’altra famiglia piange il proprio caro. La sicurezza sui luoghi di lavoro è un diritto inviolabile, ma, purtroppo, rimane ancora un tema troppo spesso trascurato in molti settori." (LEGGI QUI: Voleva andare in pensione ma ha incontrato la morte sul lavoro).

Gatti denuncia con forza la mancanza di un approccio sistematico alla sicurezza sul lavoro e accusa di inerzia chi ha il dovere di intervenire: "Non possiamo limitarci a piangere le vittime dopo ogni tragedia. Serve un cambiamento radicale. I controlli sono insufficienti, le normative troppo spesso disattese, e i lavoratori pagano con la vita queste gravi mancanze. Non è più tollerabile che si lavori in condizioni che mettono a rischio la propria incolumità."

La Filca-Cisl di Frosinone chiede: aumento immediato dei controlli da parte degli enti preposti, con ispezioni mirate e rigorose nei settori più a rischio; piani di formazione obbligatori e continui per tutti i lavoratori e datori di lavoro, per garantire la piena consapevolezza dei rischi e delle misure di sicurezza; maggiore responsabilità delle imprese, che devono investire in tecnologie e strumenti per ridurre i pericoli nei luoghi di lavoro; sanzioni severe per chi viola le norme sulla sicurezza. La sicurezza non può essere un costo da tagliare, ma deve essere una priorità assoluta per tutti," ha aggiunto Gatti. "Chiediamo un intervento deciso da parte delle istituzioni a tutti i livelli. Ogni giorno che passa senza agire concretamente può costare altre vite." È tempo di passare dalle parole ai fatti per fermare questa strage".

Ad intervenire su quanto accaduto questa mattina a Cassino è anche la consigliera regionale del Pd Marta Bonafoni, che dice: "Morire sul lavoro per mancanza di sicurezza è un’ingiustizia inaccettabile. La Regione Lazio non può continuare a voltarsi dall’altra parte: in attesa di un piano nazionale sulla sicurezza del lavoro, è fondamentale rafforzare subito l’attività ispettiva e preventiva, come giustamente richiesto dalla Cgil. Ogni volta che accade una tragedia simile, ripetiamo l’urgenza di intervenire, ma i numeri dimostrano che poco o nulla cambia. Nel Lazio, quest’anno, abbiamo assistito a un aumento del 20% delle vittime sul lavoro, un dato drammatico e inaccettabile".

“L’operaio morto oggi è solo l’ultima vittima di una strage continua che non può essere ignorata. È necessario agire con decisione per fermare questa mattanza, restituendo centralità e dignità alla sicurezza sul lavoro. Non possiamo più permettere che chi esce di casa per lavorare non vi faccia più ritorno.”





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