Economia - Oltre agli operai della De Vizia, da questa mattina hanno incrociato le braccia anche gli addetti della Transnova, della Logitech e della TeknoService. Il segretario provinciale della Uilm Gennaro D'Avino guida la protesta: "La bomba ad orologeria sta per scoppiare e la totale assenza delle istituzioni, unitamente al silenzio assordante dell'azienda, stanno mettendo a repentaglio l'economia di tutto il territorio"
Non solo De Vizia, in sciopero da lunedì mattina dopo che l'azienda ha fatto partire la procedura di licenziamento collettivo. Da oggi, fuori dai cancelli Stellantis, insieme ai 32 lavoratori della società che si occupa di pulizie in fabbrica, ci sono anche i lavoratori della TeknoService, della Logitech e della Transnova: si tratta di altre tre aziende che ancora non hanno ricevuto comunicazione per il rinnovo dell'appalto e che rischiano quindi di dover procedere ai licenziamenti entro fine anno.
A guidare la protesta è il segretario provinciale della Uilm, Gennaro D'Avino, che dice: "Ad oggi tutti i lavoratori, compresi anche quelli di Melfi e Pomigliano, in concomitanza con quelli di Cassino, si sono fermati.
Chiediamo che la Consulta dei sindaci e tutte le istituzioni territoriali facciano una riunione davanti lo stabilimento Stellantis e prendano atto che oggi non c'è bisogno di solidarietà ma di sostegno vero e concreto per combattere chi vuole sterminare questo territorio. La bomba ad orologeria sta per scoppiare, a repentaglio un territorio intero. La totale assenza delle istituzioni davanti ai cancelli e il silenzio assordante dell'azienda stanno mettendo a repentaglio l'economia di tutto il territorio".
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