Racconti e Poesie - Oggi Francesca Messina ospita il racconto di Mafalda Miconi di Cassino
La vita !
Ero lì felice ad aspettare mia figlia al bar, per consumare come al solito la nostra colazione domenicale, una giornata molto calda, erano appena le ore nove e già il sole bruciava...La vidi arrivare stravolta, le sue prime parole furono, sbrigati dobbiamo andare a Roma mio fratello, nonché mio figlio, si era sentito male. A digiuno tornai a casa, istintivamente presi 20 gocce per evitare l'agitazione, che di solito mi prende per ogni cosa, presi un pò di denaro e partimmo.. Non so se fu l'effetto delle gocce, ma ero tranquilla, in generale sento sempre dentro me quando succede qualcosa di brutto, quel giorno no! Lo avevo sentito il sabato sera mio figlio, si preoccupava sempre per me che non potessi uscire, lo rassicurai gli mostrai con il video dov'ero e gli piacque e con il suo sorriso mi disse: la prossima volta andremo insieme..
L'autostrada era affollata, non eravamo mai andate a Nettuno, mio figlio era andato lì con la sua compagna per una giornata di sole e di mare, il navigatore dal gran caldo non funzionava, giravamo a vuoto non riuscivamo a trovare la strada giusta. Mia figlia sapeva già qualcosa, io no ero serena. Tutto ad un tratto iniziai a pregare, chiamai la sua compagna ma non rispondeva, pregavo ma serena. Quindici giorni prima aveva fatto un controllo e tutto era in perfetta salute. Non riuscivamo a trovare la via giusta e chiamai la sua compagna di nuovo, il suo silenzio mi insospettiva, rispose e la sentii piangere, non questo non poteva essere, mio figlio stava bene lo avevo raccomandato a tre Santi e per me era protetto, non poteva essere nulla di grave.
Arrivammo alle 12, 25 il quel piccolo ospedale di Anzio. Tutti erano lì ad aspettarci, solo il mio tesoro non c'era più dalle ore 10. Non ho potuto dirgli niente il mondo è crollato, la mia vita è finita insieme a lui perché nessuna madre può sopravvivere ad un dolore così grande. L'ho aspettato, lo aspetto ancora, non posso credere di non vederlo più e ogni santo giorno, ogni attimo chiedo al buon Dio il perché. Perché porta con sé i buoni, perché?
Era il mio tutto, la mia vita, e ora che vita è?
Sono quasi 15 mesi, ma nulla cambia. Ancora aspetto le sue telefonate piene d'amore, ma tutto tace, solo il mio cuore sanguina.
Il silenzio assordante in questa casa mi fa male e la cosa che più distrugge il mio cuore è la consapevolezza, che mai più tornerà. Eppure aspetto ancora disperatamente aspetto!
Mafalda Miconi (Cassino)
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