Stellantis attende la 'scossa', ma l'elettrico è un flop annunciato

Economia - Ad oggi su 195 vetture prodotte ogni giorno, 187 sono Giulia, Stelvio e Grecale a motorizzazione endotermica e solo 8 i Suv della Maserati full electric. I sindacati in allarme: "Non possiamo attendere il 2027 per avere l'ibrido, occorre anticipare". Il 70% delle aziende della componentistica a fine anno terminano gli ammortizzatori sociali: 6.000 famiglie con il fiato sospeso

Stellantis attende la 'scossa', ma l'elettrico è un flop annunciato
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 19-09-2024 19:25 - Tempo di lettura 3 minuti

Dopo il lungo stop estivo di 47 giorni, da lunedì hanno riaperto i cancelli dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano. Si lavora su un turno unico, a rotazione: fino al 31 dicembre di quest’anno sono infatti in vigore i contratti di solidarietà. Che il 2024 sarebbe stato un anno difficile, all’insegna degli ammortizzatori sociali e di transizione verso l’elettrico, era noto già dallo scorso anno quando il Ceo Tavares rese noto il piano industriale di Cassino.

Dal prossimo anno, e più precisamente dal secondo semestre del 2025 - verosimilmente dopo l’estate, quindi tra dodici mesi esatti - partirà la produzione dello Stelvio elettrico. Sempre sulla piattaforma Stla-Large nel 2026 ci sarà poi la produzione della Giulia in versione elettrica. Nel 2027 arriverà poi un terzo modello, che dovrebbe essere ibrido, ma ancora non è noto quale sarà il brand.

La svolta tanto attesa è insomma legata all’elettrico. Basterà a risollevare le sorti di uno stabilimento che fino al 2017 contava oltre 4.000 dipendenti e oggi è sceso a 2.560? Torneranno a lavorare tutti su due turni o ci sarà bisogno di rinnovare i contratti di solidarietà e di attivare altri ammortizzatori sociali per l'indotto? A dare queste risposte sarà il mercato, troppo presto oggi per sbilanciarsi, ma qualche previsione viene però azzardata perché a Cassino già si produce una vettura elettrica. Si tratta del Suv Grecale della Maserati: è sulle linee dal 2022 in versione endotermica e da gennaio di quest’anno viene prodotta anche in versione full electric.

Ebbene, i numeri di produzione della vettura del Tridente dicono che 'la scossa' non c'è stata: nei primi mesi del 2024 ne venivano prodotte circa 20 al giorno. Il numero di vetture era destinato a crescere poi nel corso dell’anno. I fatti però hanno detto il contrario: dopo aver riempito i concessionari ed i piazzali dello stabilimento, la produzione del Grecale elettrico è stata dimezzata in quanto il Suv sul mercato non sembra essere molto richiesto, così come gran parte delle vetture elettriche.

Veniamo ai numeri attuali: da lunedì, quando ha riaperto lo stabilimento, l’impostato - ovvero il numero giornaliero di auto da produrre - è fissato a 195. Di queste 187 sono Giulia, Stelvio e Grecale in versione endotermica; appena 8 sono le unità giornaliere sfornate dallo stabilimento per quel che riguarda il Grecale versione elettrica. Numeri che fanno rabbrividire se si pensa che dal prossimo anno i volumi di Giulia e Stelvio con motore endotermico andranno a diminuire dal momento che sono dalle linee ormai da quasi dieci anni e il futuro sarà all’insegna delle due vetture Alfa in versione elettrica.

“Anche se i numeri dell'elettrico dovessero d’improvviso triplicare e arriveremo a produrre 30 vetture al giorno di Grecale e altrettante di Giulia e Stelvio elettriche, sarebbe impossibile tornare alla piena occupazione dello stabilimento. Purtroppo la politica di puntare unicamente sull’elettrico è stata fallimentare, ma questo non riguarda solo Stellantis, i volumi stanno mettendo in difficoltà tutte le case automobilistiche” dice il segretario provinciale della Uilm Gennaro D’Avino.

Cosa significa questo per Cassino? “Questa è la vera domanda che anche io mi faccio: guardando verso il futuro ci sono più ombre che luci perché dopo aver puntato tutto sull’elettrico adesso sarà difficile tornare indietro. Io credo che è necessario accelerare per avere almeno un modello ibrido, ma non possiamo attendere il 2027: il 70% delle aziende della componentistica a fine anno terminano gli ammortizzatori sociali e non ne hanno più a disposizione. Tra Stellantis e indotto parliamo di circa 6.000 addetti, significa cioè 6.000 famiglie. Non sono semplicemente numeri” chiosa D’Avino. Gli fa eco il segretario provinciale della Fiom-Cgil Donato Gatti: “Il ritardo sull’ibrido è da imputare anche alle scelte fatte nella passata gestione da Marchionne, purtroppo Stellantis non vende oltre il mercato europeo e questi sono i risultati". 





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