Politica - Il sindaco Salera: "Questa cerimonia è un momento per ribadire che la conquista della libertà e della pace, ottenute con il sacrificio di tante giovani vite, non sono acquisite una volta per tutte. Ma conquiste da difendere e consolidare ogni giorno nelle nostre coscienze e ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, per il rispetto degli altri”
Intervenendo alla Conferenza Internazionale dei Difensori Civici, questa mattina, presso l’Aula Pacis, il sindaco Enzo Salera ha dato il benvenuto agli intervenuti, tra cui autorità civili e militari, e ad un gruppo di giovani venuti dall’Ucraina, agli studenti dell’Università di Cassino, ed ha formulato i canonici auguri di buon lavoro.
Un richiamo – e non poteva essere diversamente - è andato alle celebrazioni di quest’anno, 80° anniversario della distruzione dell’Abbazia e della Città, alla venuta del presidente della Repubblica Mattarella, la cui presenza il 15 marzo ha riempito di significato la solennità del momento, nonché alla cerimonia dei Polacchi a Montecassino, nel cimitero militare, il 18 maggio, presente il loro
Capo dello Stato.
“E’ anche un momento, in manifestazioni come quella di stamani, davanti a voi, venuti da parti lontane e anche da un paese martoriato come l’Ucraina – ha detto Salera – per ribadire che la conquista della libertà e della pace, ottenute con il sacrificio di tante giovani vite, non sono acquisite una volta per tutte. Ma conquiste da difendere e consolidare ogni giorno nelle nostre coscienze e ovunque si costruisce amore per la vita, per la democrazia, per il rispetto degli altri”.
Proseguendo nel suo intervento, il primo cittadino ha aggiunto: “L’immane tragedia in Ucraina, con una guerra tuttora in corso, passata addirittura in sottordine rispetto all’atroce conflitto israelo-palestinese, ha scavato un baratro di odio che appare incolmabile. La pace oggi sembra impossibile. Ma far finire quelle stragi è assolutamente necessario. Proprio nel nome della nostra storia e della nostra civiltà. Anche noi non ci siamo fatti mancare nulla con le nostre due guerre mondiali. Ma poi con la pace scoprimmo la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, l’Onu, l’Unione Europea”.
Il sindaco ha quindi concluso con questa speranza: “Proprio attingendo a quella tragica nostra esperienza che possiamo indicare una via di uscita dai conflitti che non sia il reciproco annientamento. La lezione l’abbiamo imparata sulla nostra pelle: trasmetterla agli altri non è un gesto di supponenza ma un elementare obbligo morale”.
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