Cronaca - Il monito di Fiorella Gazzellone: "Abbiamo bisogno che le forze si uniscano, che i comuni limitrofi che geograficamente condividono il Monte Cairo facciano squadra e fronte comune, che tutte le forze politiche rappresentative del territorio provinciale e laziale si facciano carico della problematica e immettano fondi d’assegnare per l’intervento"
Dopo due violenti incendi, nel 2017 e nel 2020, che hanno messo drammaticamente in ginocchio la foresta del Monte Cairo interessando una vastità di ettari di bosco (oltre 250 ettari), oggi ritorna prepotentemente il dramma: Monte Cairo brucia e le sue fiamme e i suoi fumi lanciano, come allora, UN GRIDO DISPERATO DI AIUTO.
Eppure quel bosco che, oggi chiede e grida aiuto, fu realizzato da un’imponente opera di riforestazione negli anni cinquanta con lo scopo di proteggere i territori a valle: Caira frazione di Cassino, Villa S. Lucia e Piedimonte S. Germano dalle frequenti alluvioni e frane che minacciavano continuamente gli abitati.
Non sono bastati tutti i tentativi messi in campo da questa Amministrazione Comunale per arginare il problema nel coinvolgere tutti gli Enti preposti affinché intervenissero, ognuno per propria competenza, nella bonifica del sito, nella realizzazione di un idoneo sistema antincendio e nella pianificazione/organizzazione di un sistema di prevenzione, che soprattutto in questo contesto storico con l’emergente cambiamento climatico al verificarsi sempre più frequente dei violenti e intensi fenomeni temporaleschi, risulta necessario e urgente.
Non è bastato invitare le imprese/ditte attrezzate e interessate al riciclaggio dei tronchi degli alberi caduti e sparsi sul vasto territorio interessato dall’incendio.
Non è bastato il coinvolgimento del Consorzio Industriale del Lazio.
Non è bastato far intervenire l’Ente SAF per lo smaltimento dei residui boschivi.
Non è bastato aver sottoposto la problematica in Regione Lazio.
Unica, concreta ed esclusiva azione di speranza per il Monte Cairo è stato l’intervento (a titolo gratuito), tuttora in corso, “RIFORESTIAMO IL MONTE CAIRO” del Prof. Danilo Mollicone dell’Università degli studi di Roma “Sapienza”, unitamente ai ricercatori dell’Orto Botanico di Roma e dall’associazione capofila del progetto “Driade- per fare un albero”.
DA MARTEDÌ 27 AGOSTO 2024 la foresta del Monte Cairo brucia ancora interrottamente.
Attiva la macchina operativa della protezione civile regionale, i vigili del fuoco, il monitoraggio del servizio di vigilanza dei carabinieri forestali, i volontari della protezione civile di Piedimonte S. Germano e di Vicalvi MA NON BASTA…OCCORRE UN SERIO INTERVENTO DI PREVENZIONE.
Abbiamo bisogno che le forze si uniscano… che i comuni limitrofi che geograficamente condividono il Monte Cairo facciano squadra e fronte comune… che tutte le forze politiche rappresentative del territorio provinciale e laziale si facciano carico della problematica e immettano fondi d’assegnare per l’intervento, siano vicine al piccolo Borgo e diano una risposta incisiva alla richiesta di aiuto…
Faccio appello alle istituzioni locali competenti, alla Provincia, alla Regione Lazio e ai rappresentanti eletti nel Consiglio Europeo a intraprendere strategie concrete per fronteggiare l’emergenza e intervenire con metodiche e strumenti di prevenzione degli incendi.
Articolo precedente
Racconti e Poesie del weekend - "Scegli l'amore"Articolo successivo
Calcio, il Cassino travolge l'Avezzano e vola in coppa