Scuola e Università - All'incontro hanno partecipato la dottoressa Luciana Esposito, giornalista, Direttore del Napolitan.it e la Dottoressa Giulia Melchiorri, social media manager, ricercatrice presso l’Università della Tuscia. L'evento è stato moderato dal dott. Vincenzo Caramadre, giornalista del Messaggero
Si è tenuto nei giorni scorsi, l’ultimo incontro nell’ambito del Progetto “A scuola per parlare di…” che l’Istituto conduce in collaborazione con la Rete civica delle Donne, di cui la dottoressa Antonella Sambruni è Presidente, come previsto nel Piano dell’offerta Formativa AA.SS 2022/2025, in piena conformità con gli obiettivi del curricolo di Educazione Civica.
All'incontro, hanno partecipato la dottoressa Luciana Esposito, giornalista, Direttore del Napolitan.it e la Dottoressa Giulia Melchiorri, social media manager, ricercatrice presso l’Università della Tuscia. L'evento ha avuto l'obiettivo di sensibilizzare gli studenti sulle tematiche dell’Educazione alla Legalità. Ha moderato l’incontro il dottor Vincenzo Caramadre, giornalista del Messaggero.
La mattinata ha coinvolto profondamente i ragazzi della Scuola Secondaria di Primo Grado dei plessi di Pico, Pontecorvo e San Giovanni Incarico. Nel corso dell’appuntamento ci sono stati diversi intervalli musicali, sia canori che strumentali, preparati e diretti dai docenti della Scuola Secondaria di primo grado e dell’indirizzo musicale.
L'evento è stato molto apprezzato dai docenti e dagli studenti. Il dirigente scolastico Angelo Urgera, il Sindaco di Pico dott. Pier Luigi Lepore e il Commissario Gianni Di Micco in rappresentanza del Questore, hanno espresso parole di elogio e di apprezzamento nei confronti della quantità e qualità di messaggi importanti che l’Istituto Comprensivo propone ai giovani con la convinzione e la speranza di contribuire alla loro formazione morale e civile.
Luciana Esposito nel 2014 ha fondato Napolitan.it un osservatorio perenne sulle dinamiche camorristiche della periferia orientale di Napoli. Nel 2015 in seguito alla pubblicazione di un articolo che svelava i retroscena dell’omicidio della boss Annunziata D’Amico, viene aggredita dai membri di un clan che saranno condannati dopo un lungo processo durato sette anni.
Nonostante le continue e costanti minacce da parte dei clan malavitosi, il suo lavoro non si è mai fermato ed è stato premiato con numerosi riconoscimenti nel corso degli anni. Le pagine del suo libro sono una narrazione fatta sul campo nell’inferno della camorra di Ponticelli, diventato quartiere simbolo di ogni città, rione, quartiere, piazza in cui vige la camorra.
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