Politica - Il candidato sindaco: "L’aspetto politico di questa vicenda è che il comune titolare del diritto d’esercizio valuta e pone all’asta un'azienda privata vincolata da un autorizzazione pubblica"
La vendita del diritto di esercizio della farmacia comunale sita nel quartiere San Bartolomeo aveva suscitato in me l’anomalia di carattere contabile circa la destinazione delle somme da utilizzare per la riqualificazione del quartiere; mai immaginavo che potesse generare un contenzioso tra l’attuale ditta gestrice che ha presentato ricorso al tribunale amministrativo per annullare la delibera di giunta n 31 e in sede civile per una somma per quasi tre milioni di euro per annullamento di delibera di giunta n 31 e di consiglio comunale n 9 del 2024 con un probabile danno erariale: danno che coinvolge sia i consiglieri comunali che la giunta oltre i dirigenti proponenti le deliberazioni.
Infine come se nulla fosse accaduto la giunta incarica 2 avvocati in data 4 aprile 2024 e in data 9 aprile il dirigente dell’area tecnica approva il bando di asta pubblica per la vendita del diritto di esercizio della farmacia comunale pur essendo a conoscenza di un doppio ricorso. In caso di accoglimento dello stesso da parte del ricorrente, chi paga le spese e con un danno enorme per le casse comunali. L’aspetto politico di questa vicenda è che il comune titolare del diritto d’esercizio valuta e pone all’asta una azienda privata vincolata da un autorizzazione pubblica.
Vende a privati includendo norme contro la libera concorrenza e d’impresa creando ad hoc, per l’occasione, un contenzioso per escludere chi l’azienda l’ha creata e valorizzata dando un servizio importante ad un quartiere importante della città. A seguito delle modifiche legislative la farmacia diventa un servizio vicino al cittadino per tutto ciò che può offrire.
La giunta ritiri il bando annullando la delibera in autotutela e i consiglieri comunali convochino un consiglio comunale per annullare la delibera che ha posto in vendita il diritto di esercizio per evitare danni al comune e rispondere in proprio e in solido i danni arrecati. siamo a 2 mesi dal rinnovo del consiglio comunale e questa fretta di vendere un bene di famiglia è alquanto difficile da capire. avete tappezzato la città ‘di detto fatto’ ma questa scelta sa solo di campagna elettorale a tempo scaduto. I cittadini di Cassino e in modo particolare quelli che vivono nel quartiere San Bartolomeo scenderanno in piazza per difendere un loro diritto e l’unico servizio tangibile.
Giuseppe Sebastianelli
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