Mattarella da Cassino: "Far cessare ovunque il suono delle armi"

Cronaca - Il Presidente della Repubblica lancia un importante messaggio nel corso dell'ottantesimo anniversario della distruzione della città: "Cassino martire. Ma anche protagonista, straordinaria testimone, di questa risalita dall'abisso"

Mattarella da Cassino: "Far cessare ovunque il suono delle armi"
di autore Francesca Messina - Pubblicato: 15-03-2024 12:15 - Tempo di lettura 4 minuti

Il Presidente della Repubblica a Cassino in piazza Alcide De Gasperi ha lanciato un messaggio di pace. "Far cessare ovunque il suono delle armi e riaprire una speranza di pace", queste le parole del Capo dello Stato dette dinanzi ad alle autorità politiche, tra cui il Ministro della Difesa Guido Crosetto, il ministro dell'Intreno Matteo Piantedosi, la ministra per le Rifiorme Costituzionali Maria Elisabett Alberti Csellati, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Presenti anche autorità civili, religiose e militari. 

A precedere la cerimonia solenne, la deposizione della corona d'allora, da parte del Presidente Mattarella dinanzi il Monumento ai Caduti. Ad aprire la cerimonia il vescovo Antonazzo, a seguire l'intervento del sindaco Salera. Poi è salito in cattedra il presidente Mattarella.

“La guerra non si ferma alla soglia della barbarie”. Queste le parole di Mattarella parlando della distruzione dell’abbazia di Montecassino da parte degli alleati, che ottant’anni fa oltre a un pezzo di civiltà uccisero i monaci e le tante famiglie che vi avevano trovato rifugio. È un chiaro rimando a quel che sta avvenendo in queste settimane a Gaza, in Ucraina. Vanno fermati gli eccessi reazione. Precisa: “Bisogna interrompere il ciclo drammatico di terrorismo, di violenza, di sopraffazione, che si autoalimenta e vorrebbe perpetuarsi”. Va riaperta “una speranza di pace”.

"Cassino martire. Ma Cassino anche protagonista, straordinaria testimone, di questa risalita dall'abisso. Un abisso che inghiottì anche migliaia di giovani di altri Paesi che morirono combattendo contro gli oppressori dell'Italia e che ricordiamo con commozione e con riconoscenza. La strada della libertà è stata segnata dal sacrificio e dal coraggio degli uomini che combatterono coraggiosamente - e tanti vi persero la vita - anche in questi territori, prendendo parte alla lotta di Liberazione, per far sì che prevalesse la pace nel Continente dilaniato da nazionalismi e conflitti e che non avessero a soccombere le ragioni dei diritti delle persone e dei popoli" continua il Presidente della Repubblica.


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