"Sono pochissime le aree idonee per fare una discarica in Ciociaria"

Cassinate - Il presidente della Provincia Luca Di Stefano assicura che il lavoro sta andando avanti e a breve verranno individuati i siti per il conferimento dei rifiuti, poi deciderà la Regione. Il caso Roccasecca segue un binario a parte: l'autorizzazione regionale per Cerreto c'è già

"Sono pochissime le aree idonee per fare una discarica in Ciociaria"
di Redazione - Pubblicato: 07-03-2024 11:49 - Tempo di lettura 3 minuti

“La riapertura della discarica di Roccasecca? Francamente lo vedo un percorso molto tortuoso. A scanso di equivoci, comunque, già mercoledì scorso quando si ventilava tale ipotesi, si è riunita la Consulta dei sindaci a Cassino che ha redatto un documento nel quale è stato rappresentato un netto diniego verso tale soluzione”. A parlare è il primo cittadino di Roccasecca Giuseppe Sacco, il ‘sindaco più votato d’Italia’ con oltre il 92% delle preferenze alle scorse elezioni comunali, proprio perché era riuscito nell’impresa di far chiudere la discarica di Cerreto.

Perché, oggi, si torna a parlare di una possibile riapertura della discarica di Roccasecca, allora? A preoccupare sono state le parole del presidente della regione Lazio Francesco Rocca che l’altroieri, parlando dall’interno dello stabilimento Reno De medici di Villa Santa Lucia, a proposito di una possibile riapertura della discarica ha spiegato: “Ogni provincia deve trovare il suo sito, dicano i sindaci qual’è il sito, e me lo dicano in fretta, altrimenti deciderà la regione in autonomia. Io voglio bene a questo territorio ma voglio bene a tutta la regione Lazio. Latina, Roma, Rieti e Frosinone devono avere i loro siti senza conferire altrove come sta accadendo oggi dal momento che l’unica discarica attiva è quella in provincia di Viterbo”.

Quindi ha lanciato una sorta di ultimatum: “Ci sono delle ipotesi, io ho chiesto che mi si diano le soluzioni, la Provincia faccia la sua parte. L’obiettivo finale è quello che ogni Provincia abbia il suo sito e non ci sia una sola Provincia che faccia da pattumiera dell’intera regione Lazio, non è giusto nei confronti di Viterbo. Prima dell’estate - ha spiegato Rocca - voglio avere l’individuazione dei siti, se non provvederanno i sindaci lo faremo noi”.

Il presidente della Provincia Luca Di Stefano, assicura che il lavoro sta andando avanti e spiega che il discorso di Roccasecca segue un binario a parte. Ovvero? “Noi abbiamo ereditato lo studio del Politecnico di Torino commissionato dal mio predecessore Antonio Pompeo e stiamo individuando i siti idonei e nel più breve tempo possibile daremo un quadro definitivo alla Regione Lazio”.

Per quel che riguarda Roccasecca, lo ricordiamo, c’è già stata l’autorizzazione da parte della regione Lazio al quinto invaso e il privato potrebbe riaprirla in virtù di quella autorizzazione rilasciata dal governo Zingaretti L’ente di piazza Gramsci, al contrario, con l’avvocato Giusy Migliorelli, direttrice dell’ufficio di scopo, ha provveduto ad elaborare il piano partendo dallo studio redatto dal Politecnico di Torino.

“Siamo partiti dallo studio del Politecnico - spiega la dottoressa Migliorelli - dopodiché siamo passati alla fase due. Quale ente intermedio ci siamo relazionati con i comuni inserendo tutti i vincoli regionali per rendere lo studio ancora più dettagliato ed avere una cartografia completa. Ad oggi, nonostante tre proroghe, 40 comuni non hanno ancora risposto, questo non significa che sono esclusi: noi a gennaio abbiamo avviato la terza fase, quella delle valutazioni e siamo in dirittura d’arrivo. 

Tra un mese circa avremo un quadro definitivo sulla base delle osservazioni pervenute dai comuni e dalle autorità d’ambito. Il lavoro non è ancora terminato, ma ad oggi - ascoltati i pareri dei comuni e delle autorità d’ambito - possiamo però dire che sono pochissime le aree idonee per le discariche”.





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