Una troupe Tv dell'Ucraina a Cassino per un documentario

Cultura - In città per la realizzazione di un documentario sulla storia del campo di concentramento di Cassino-Caira nel quale, durante la Prima Guerra Mondiale, vennero internati migliaia di prigionieri austro-ungarici, molti dei quali originari dell’Ucraina e delle regioni storiche della Galizia e della Bucovina

Una troupe Tv dell'Ucraina a Cassino per un documentario
di Redazione - Pubblicato: 02-02-2024 17:08 - Tempo di lettura 3 minuti

Lo scorso 24 gennaio, dopo un viaggio in auto durato tre giorni, è giunta a Cassino una troupe dell’emittente televisiva ucraina «1+1» con sede a Kyiv (il secondo canale ucraino negli ascolti), per la realizzazione di un documentario sulla storia del campo di concentramento di Cassino-Caira nel quale, durante la Prima Guerra Mondiale, vennero internati migliaia di prigionieri austro-ungarici, molti dei quali originari dell’Ucraina e delle regioni storiche della Galizia e della Bucovina.

La troupe televisiva, composta dalla giornalista Tatyana Stan, dall’operatore Ivan e dal loro autista, è stata accolta presso l’ex Campo di concentramento di via Caira dal dottor Gaetano de Angelis-Curtis, presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati-Aps, da Carlo Nardone, socio del CDSC che da anni conduce le ricerche storiche sul campo di concentramento e che nel 2018 ha pubblicato la prima edizione del libro intitolata IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI CASSINO-CAIRA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE. I PRIGIONIERI DELL’ESERCITO AUSTRO-UNGARICO TRA REDUCI E CADUTI, TRA FILOSOFI, LETTERATI E ARTISTI, dal consigliere comunale Luca Fardelli, dal dott. Nino Rossi dell’Associazione «Cassino città per la Pace» e dagli interpreti Eduard Ihnatov e Nataliya Nykyforyak. Nel corso della visita gli storici intervenuti hanno illustrato e raccontato la storia del campo e la vita che vi conducevano i prigionieri internati.

Dal gennaio all’agosto del 1919 fu internato a Cassino anche il celebre filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, uno dei più importanti filosofi europei del tempo autore del Tractatus Logico-Philosophicus, al quale l’Amministrazione comunale ha recentemente intitolato un largario nei pressi del Campo di concentramento. Nel Campo furono reclusi anche i prigionieri ucraini provenienti dalle zone sottomesse all’Impero austro-ungarico. Essi rappresentarono la comunità di internati più viva culturalmente. Crearono un’associazione chiamata «Comunità Ucraina» che produsse le riviste Il Prigioniero e Lazzaroni sulle quali venivano riportati avvenimenti culturali, notizie dalla madrepatria, racconti, poesie, lettere, disegni, fumetti e immagini divertenti al fine di alleggerire le giornate di prigionia. Si componeva di uomini di alto spessore artistico (pittori, musicisti, artigiani) che mantenevano viva la loro comune appartenenza. Organizzarono spettacoli teatrali, nonché raccolte di fondi che inviavano a Kyiv per contribuire al pagamento degli studi dei bambini che avevano perso il padre in guerra.

La troupe ha poi visitato il cimitero comunale di Caira all’interno del quale è ubicato il Monumento-ossario dove riposano circa 800 militari austro-ungarici deceduti in prigionia a Cassino dal 1916 al 1920. Poi si è diretta presso il Cimitero militare polacco dove è stata accolta dal direttore del sacrario e dall’arch. Pietro Rogacien, Presidente della Fondazione del Museo Memoriale del 2° Corpo d’Armata Polacco, che li ha guidati all’interno del cimitero raccontando loro la storia e le gesta degli eroici militari polacchi durante la battaglia di Montecassino del 1944. Quindi ha visitato l’Abbazia di Montecassino.

Il 25 gennaio la troupe è stata condotta alla pineta di Vallerotonda, un’opera di rimboschimento ai fini idrogeologici che fu realizzata anche grazie al lavoro dei prigionieri austro-ungarici internati a Caira. A Vallerotonda sono stati accolti dal sindaco dott. Giovanni Di Meo e dallo storico locale Donato Pirollo che hanno fornito dati, documenti e aneddoti riguardanti la pineta, una delle più grandi in Italia.

Quindi la troupe ha lasciato Cassino ringraziando per l’accoglienza ricevuta. Nelle prossime settimane si recherà in Germania, in Repubblica Ceca e in Ungheria per effettuare altre riprese e raccogliere altre testimonianze su altri campi di prigionia della Prima Guerra Mondiale nei quali furono internati i militari ucraini.

Infine farà ritorno a Kyiv per realizzare il documentario con tutto il materiale raccolto.

 





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