Il Consorzio industriale, l'addio di De Angelis e il ruolo di Roma

Opinioni - Con le dimissioni di De Angelis dalla presidenza del Consorzio Industriale Unico del Lazio, si aprono nuovi scenari che potrebbero penalizzare molto proprio quelle  Province con la maggiore industrializzazione. Un danno per la Ciociaria e per la provincia di Latina

Il Consorzio industriale, l'addio di De Angelis e il ruolo di Roma
di autore Lello Valente - Pubblicato: 12-12-2023 19:10 - Tempo di lettura 3 minuti

Sin dall’istituzioni delle Regioni nel 1970 che si ripropone il tema dell’assoluta preminenza di Roma sull’intero territorio regionale. Nella Prima Rpubblica l’articolazione dei partiti riusciva in qualche modo a tutelare tutti i territori; nella Seconda Repubblica con la presidenza Storace fu adottato un sistema, sano e civile, che prevedeva la distribuzione delle risorse in modo scientifico in base al numero degli abitanti per ogni Provincia.

Nel corso degli anni tante le discussioni e le proposte, la Regione Lazio senza Roma,  la Capitale come città Stato alla stregua di Berlino, sono rimaste solo le proposte: i fatti rimangono sempre che Roma  assorbe la stragrande maggioranza delle risorse e di tutto quanto transita in Regione inclusi gli incarichi.

Con il decadimento della classe politica si accentua ancora di più il divario che da politico si trasforma in  numerico dinanzi al quale o si ritorna alla politica o ci si arrende e si soccombe. Dopo le pesanti penalizzazioni degli anni passati in campo sanitario oggi ci troviamo al cospetto di un nuovo fatto, con le dimissioni di De Angelis dalla presidenza del Consorzio Industriale Unico del Lazio, si aprono nuovi scenari che potrebbero penalizzare molto proprio quelle  Province con la maggiore industrializzazione.

Verrà nominato un Commissario che avrà la facoltà di modificare lo Statuto del Consorzio modificando gli equilibri e soprattutto il sistema di elezione, mortificando in tal modo le Province e assegnando alla Regione, quindi a Roma,  un ruolo più che centrale.

Per la nostra Provincia ma anche per quella di Latina sarebbe meglio  che rimanesse De Angelis come presidente, che è sana espressione di un accordo territoriale, invece verrà un Commissario che non farà altro che emarginare il cda ed i territori e farà del Consorzio Industriale Unico l’ennesimo carrozzone nel quale sistemare i compari romani. Una storia lunga e vecchia, che vede sempre le province emarginate a favore sempre di Roma che esercita un ruolo troppo predominante sul territorio.

E’ una situazione peculiare al solo Lazio, perchè Roma non solo è la più popolosa città ma è anche la capitale, quindi assorbe risorse non solo come città ma anche per il ruolo che esercita, il tutto a discapito dell’intero territorio regionale.

I  Consiglieri regionali dovrebbero difendere il territorio, potrebbero chiedere di ritornare  al metodo  Storace:  ogni bando era suddiviso per  provincie, inclusa la provincia di Roma, con l’indicazione delle risorse per ogni territorio, quel sistema garantiva a tutte le Province  pari possibilità di sviluppo. E’ una vecchia battaglia che andrebbe riproposta nei giusti termini, le soluzioni ci sono, sono necessarie competenze politiche ed unità della politica nelle Province.

Oggi è ancora più delicato l’equilibrio ed è ancora più forte il pericolo dell’emarginazione dei territori, il maggior partito , FDI, ha la maggioranza assoluta dell’intero Consiglio regionale ed è un partito chiaramente romanocentrico. 

Sarebbe auspicabile un fronte comune di tutti i Consiglieri regionali dei territori periferici per cercare una soluzione che eviti l’emarginazione delle periferie   





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