Indotto Stellantis, la Tiberina rischia grosso. E si accende lo scontro tra sindacati e azienda

Economia - La Fiom-Cgil e la Fim-Cisl all'attacco della dirigenza aziendale: "Mentono sapendo di mentire! Sapendo che sul territorio stiamo assistendo al “Far West” con la “cannibalizzazione” tra aziende dell’indotto a colpi di gare al massimo ribasso che potrebbero determinare riduzione dei costi anche a discapito della Salute e Sicurezza"

Indotto Stellantis, la Tiberina rischia grosso. E si accende lo scontro tra sindacati e azienda
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 29-11-2023 20:37 - Tempo di lettura 3 minuti

In data odierna si è tenuto l’incontro tra la Fiom-Cgil e la Fim-Cisl con la Direzione Aziendale Tiberina Cassino rappresentata da Maurizio Casavecchia e Marcello Nicoletti. Sono state evidenziate le criticità avute nell’anno in corso che hanno determinato una riduzione rispetto al budget pari al 22%, nonostante il miglioramento dell’efficienza soprattutto dovuto all’impegno delle maestranze sulle quali è gravato un aumento dei carichi di lavoro. A questo va aggiunta la lunga fermata che avrà ripercussioni serie sul salario dei dipendenti che saranno collocati in cassa integrazione.

 

Per l’inizio dell’anno le cose sono destinate a peggiorare con riduzione del lavoro di oltre il 40%. Dopo sollecitazioni rispetto a notizie incongruenti che si erano diffuse nei giorni scorsi sull’arrivo immediato di nuove lavorazioni rivolte al mercato estero vengono liquidate, da parte aziendale, come non rilevanti ai fini strategici soprattutto a causa del loro esiguo valore pari a 8.000 euro. Ci è stato annunciato che l’Amministratore Delegato unitamente al settore commerciale del gruppo Tiberina avrebbe procurato nuovo lavoro per il sito di Cassino che dovrebbe arrivare intorno al secondo semestre 2024 e il primo semestre del 2025, questa operazione dovrebbe permettere il mantenimento di tutta la forza lavoro.

 

"Usiamo il condizionale - spiegano Rosa D'Emilio (segreteria Fim-Cgil) e Francesco Esposito (segretario della Fim-Cisl) in quanto a nostra precisa domanda rispetto all’avvenuta acquisizione delle nuove commesse la risposta di Casavecchia e Nicoletti è stata: “Non c’è nulla di nero su bianco”, come anche è stata evasiva la risposta rispetto a quanto avrebbero comunque indicato nel budget.

 

Mentono sapendo di mentire! Sapendo che sul territorio stiamo assistendo al “Far West” con la “cannibalizzazione” tra aziende dell’indotto a colpi di gare al massimo ribasso che potrebbero determinare riduzione dei costi anche a discapito della Salute e Sicurezza. Mentono avendo poco rispetto nei riguardi delle scriventi Organizzazioni sindacali e dei lavoratori ai quali solo pochi giorni fa hanno chiesto un deplorevole sacrificio con il ricatto del lavoro.

 

Incalzati sulla loro irresponsabile scelta di fare 2 tavoli separati tra Organizzazioni Sindacali su temi di vitale importanza per lo stabilimento e per le maestranze, addirittura i rappresentanti aziendali hanno cercato di scaricare le loro responsabilità su altra organizzazione sindacale. A questo punto la domanda sorge spontanea: chi decide per Tiberina Cassino?

 

 


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