Cassino, ricatti per l'appalto: l'inchiesta che scuote il mondo politico

Cassino, ricatti per l'appalto: l'inchiesta che scuote il mondo politico
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 18-04-2023 00:00

CRONACA - Il consigliere Marrocco sotto scacco con video e chat sul voto di scambio: avvicinato con la richiesta di fare un gruppo autonomo e con pressioni per ottenere favori nel campo del settore energetico. Lui non cede e finisce nei guai. Salera in Aula denuncia la feccia e poi va in procura: oggi, alcuni di coloro che avevano presentato un esposto sulle firme false del Pd, sono indagati per istigazione alla corruzione. Gli intrighi del potere all'ombra dell'abbazia

Ricatti, veleni e minacce: gli intrighi del potere all'ombra dell'abbazia hanno portato all'indagine che vede coinvolte 17 persone in totale che dovranno rispondere di varie ipotesi di reato: dalla presunta istigazione alla corruzione, al peculato e alla truffa, qualcuno anche per favoreggiamento personale. LEGGI QUIIstigazione alla corruzione, peculato e truffa: tre imprenditori nei guai . LEGGI ANCHE“Sono sicuro che tutto si chiarirà in tempi brevissimi” E ANCORA: Istigazione alla corruzione, favoreggiamento e truffa: scoppia un terremoto politico.

Il protagonista della trama è il consigliere comunale del Pd di Cassino, Tommaso Marrocco, che da indagato diventa vittima di un "disegno criminoso", come lo definiscono i giudici.

QUELLA SERA DI LUGLIO DEL 2020

Tutto ha inizio nel mese di luglio del 2020: una normale sera d'estate nella quale d'improvviso si scatena un terremoto politico. Su un canale youtube una donna racconta delle promesse che gli sarebbero state fatte da un consigliere comunale. Sullo stesso canale youtube vengono mostrati screenshot di conversazioni intercorsi tra i due su whatsapp che danno forza all'ipotesi del voto di scambio: nella sostanza dei fatti il consigliere comunale avrebbe promesso alla donna di attivarsi per trovargli un posto di lavoro, lei in cambio avrebbe dato il suo supporto per farlo eleggere in Consiglio.

Qualche settimana dopo la procura ha aperto un'indagine e il 25 giugno del 2022 il consigliere comunale da indagato è diventato imputato. Si tratta, appunto, di Tommaso Marrocco.


FIRME FALSE E VOTO DI SCAMBIO

Ma quella sera d'estate, durante la trasmissione, si parlava genericamente di un consigliere, non si fece alcun nome. Nel giro di pochi giorni il sindaco Salera venne a sapere che il consigliere coinvolto era probabilmente Tommaso Marrocco. Per avere conferma, lo convocò nel suo studio. Al termine di un confronto tesissimo, il consigliere rivelò di essere vittima di un ricatto e che dunque sapeva che quei messaggi sarebbero stati divulgati come vendetta.

Quasi contemporaneamente un altro candidato nella lista del Pd, Salvatore Luciano (non eletto), e l'imprenditore Gianni Argentino, vanno ad autodenunciarsi per aver apposto firme false durante la fase di raccolta firme delle liste del Pd nel 2019. Si apre un altro filone d'indagine, in Comune c'è come l'impressione di un "accerchiamento". L'opposizione tappezza la città con i manifesti sulle due indagini e chiede le dimissioni e l'immediato scioglimento del Consiglio comunale.

SALERA IN AULA DENUNCIA LA FECCIA

Il sindaco Salera capisce che è arrivato il momento di andare al contrattacco e così il 20 dicembre 2020 in Consiglio comunale usa parole e toni difficili da dimenticare: "Sicuramente esprime la feccia della politica chi a mezzo di blogger anonimi inonda i social di false notizie finalizzate a screditare e delegittimare l'amministrazione. Esprime la l feccia della politica chi avvicina dei consiglieri di maggioranza per convincerli a creare un gruppo autonomo per mettere sotto scacco il sindaco e l'amministrazione: per metterli sotto ricatto affinché, per esempio, una società che si occupa di efficientamento energetico venga imposta a questa amministrazione, o per cercare di mettere mano sugli appalti".

Silenzio di tomba in aula dopo quell'invettiva. L'unico a prendere la parola è il consigliere Luca Fardelli: "Sindaco, queste cose sono gravi, vada in Procura". Salera non lo delude: "La ringrazio per la sollecitazione, consigliere. Già fatto".

DA CARNEFICE A VITTIMA

Da quel giorno si avviano dunque le indagini che vedono ora iscritti nel registro degli indagati l'ex consigliere comunale Salvatore Fontana (che sedeva tra i banchi dell'opposizione fino allo scorso 13 giugno), gli imprenditori Giovanni Argentino e Stefano Amadori e l'ex consigliere comunale e già candidato sindaco di Pontecorvo Gabriele Tanzi in quanto avrebbero fatto pressione sul consigliere comunale del Pd Tommaso Marrocco offrendogli denaro per chiedergli di attivarsi presso il sindaco di Cassino Enzo Salera per favorire una società operante nel settore dell'efficientamento energetico. Lui rifiutò.

Argentino e Fontana lo avrebbero quindi minacciato di presentare una denuncia nei suoi confronti per voto di scambio sulla scorta di messaggi intercorsi con la signora Valentina Colella (anche lei candidata ma non eletta nella lista del Pd) qualora non avesse provveduto a costituire un gruppo consiliare autonomo in Consiglio. Da quel rifiuto sarebbe quindi scaturita la vendetta politica che ha visto Marrocco finire nei guai per voto di scambio. Ma ora è anche vittima, mentre chi soffiava sul fuoco di quelle indagini, ora è indagato per reati connessi. Le trame del potere all'ombra dell'abbazia.





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