Fiotech, il Tar respinge il ricorso: la vittoria del Comitato e del Comune

Fiotech, il Tar respinge il ricorso: la vittoria del Comitato e del Comune
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 22-03-2023 00:00

GIUDIZIARIA - La società intendeva avviare un impianto di trattamento di rifiuti sanitari nel Comune di Cassino, in via Cerro Antico. Il sindaco Salera aveva dato mandato ad un legale il 23 giugno del 2019, uno dei primissimi atti della sua amministrazione. Ecco perché i giudici hanno fermato quel progetto

Il sindaco Salera con assessori e consiglieri insieme agli esponenti del comitato No Fiotech

Le motivazioni che hanno portato il Tar a respingere il ricorso della Fiotech srl, la società che aveva in animo di avviare in un capannone di via Cerro Antico, al civico 48, la lavorazione e lo stoccaggio annuo fino a 60mila tonnellate di rifiuti sanitari, pericolosi e non, sono state illustrate questa mattina dal sindaco Enzo Salera e dal consigliere comunale Emiliano Evangelista. Quest’ultimo, di professione ingegnere, nella sua qualità di tecnico, si era occupato a suo tempo della questione redigendo una specifica relazione su incarico di un comitato di cittadini del luogo, presenti questa mattina nella sala “Restagno” del Comune visibilmente soddisfatti.

Presenti all’incontro anche il vicesindaco, Francesco Carlino, l’assessore Pierluigi Pontone, il capogruppo Edilio Terranova, i consiglieri Riccardo Consales e Rosario Iemma.

Il sindaco ha ricordato che ebbe ad occuparsi della questione appena insediatosi. “La dirigente regionale Flaminia Tosini – ha detto il primo cittadino – aveva rilasciato l’autorizzazione sulla base di una relazione che attestava una realtà diversa da quella reale.

Infatti negli atti depositati in regione la società aveva dichiarato che nel raggio di influenza di 500 metri dall’area produttiva si riscontrava la presenza di capannoni ad uso industriale e commerciale, oltre ad un piccolo agglomerato di tre, quattro edifici residenziali. Era aggiunto pure che nel raggio di due km dall’impianto non risultavano presenti edifici scolastici, asili, ospedali, case di riposo ed altre strutture sensibili”.

La realtà era invece ben diversa. “Così come si legge in un punto della sentenza del Tar – ha detto il consigliere Evangelista – viene richiamato quanto rilevammo, e cioè che l’istruttoria di compatibilità ambientale era fondata sulle non veritiere dichiarazioni rese. Infatti nel raggio di due chilometri si trovano circa 50 abitazioni in cui vivono nuclei familiari con bambini ed anziani, nonché l’Istituto agrario “San Benedetto” con 600 alunni, due case di riposo per anziani, la caserme del Vigili del Fuoco e della Polizia Stradale, aziende agricole, ristoranti, agriturismi.

La Regione Lazio, successivamente, preso atto degli elementi prodotti, in autotutela aveva revocato l’autorizzazione, Atto impugnato dalla Fiotech s.r.l. con ricorso al Tar. La sezione quinta dell’organo amministrativo lo ha però respinto ed ha condannato la ricorrente alle spese processuali in favore delle Amministrazioni costituite, tra cui il Comune di Cassino.

La conferenza stampa di questa mattina in Comune





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