Fca Cassino Plant, in fabbrica si attende la visita di Tavares

Fca Cassino Plant, in fabbrica si attende la visita di Tavares
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 04-03-2023 00:00

ECONOMIA - Il Ceo di Stellantis potrebbe tornare nello stabilimento di Piedimonte San Germano. I sindacati chiedono che oltre il sopralluogo ci sia un vertice con le parti sociali per avere rassicurazioni sul futuro, in particolar modo per quel che riguarda i nuovi modelli

Quale futuro per lo stabilimento Fca Cassino Plant? La più grande e importante fabbrica della Regione Lazio continua a perdere occupazione. A febbraio dello scorso anno contava 3.200 dipendenti, alla fine dell’anno con le uscite incentivate per la prima volta è sceso sotto le 3.000 unità. Pochi giorni fa è stato siglato un nuovo accordo tra Stellantis e i sindacati per le uscite volontarie: ne sono previste 2.000, di cui il 15% circa riguarderanno Cassino che si attesterà dunque sulle 2.600 unità, erano quasi il doppio il decennio scorso. 

Il calo dell’occupazione è dovuto al fatto che non ci sono nuove assunzioni in quanto il mercato è ancora in calo: i dati di febbraio vedono il gruppo Stellantis perdere ancora lo 0,6% in meno rispetto a un anno fa.  Il reale termometro del mercato italiano dell’auto lo fornisce il confronto con i livelli pre-pandemia del 2019 elaborato dall’Unrae: le registrazioni, in questo caso, risultano in declino di ben il 26% a febbraio e del 24% nei primi due mesi (il dato comprende tutti i marchi, non solo Stellantis). Si capisce bene, insomma, che il settore dell’automotive che è sempre stato il motore dell’economia del Lazio Meridionale fa fatica a correre; il rischio, anzi, è quello di una paurosa retromarcia. 

In particolar modo in Ciociaria i sindacati attendono di conoscere quali sono gli sviluppi e i nuovi modelli: “Cassino è uno stabilimento con una capacità produttiva di circa 300.000 auto, quindi se la strategia nel piano industriale Dare Foward 2030 è quella di quadruplicare i ricavi nel segmento premium e lusso (Maserati, Alfa Romeo, Ds e Lancia), chiediamo che nel prossimo incontro del tavolo ministeriale il gruppo comunichi nuove assegnazioni per questo stabilimento” aveva messo in guardia il segretario della Fim-Cisl Ferdinando Uliano alla vigilia dell’incontro al Ministero.

Nel vertice che si è svolto nelle scorse settimane, il primo con il nuovo Governo, è stato ribadito che Cassino sarà il polo del lusso ma ancora nessuna certezza su quali saranno i nuovi modelli e, soprattutto, sui tempi. Circostanza, questa, non secondaria dal momento che in molte fabbriche dell’indotto gli ammortizzatori sociali sono terminati e dall’inizio del nuovo anno lo stabilimento pedemontano si è fermato già dieci giorni: le ripercussioni sulle aziende di secondo livello sono state inevitabili e lo saranno ancora.

Ad indicare la rotta allo stabilimento di Cassino potrebbe essere, nel corso delle prossime settimane, direttamente il Ceo di Stellantis Carlos Tavares. Al momento l’unica cosa che si sa è che nel corso del mese di marzo sarà in Italia per visitare qualche stabilimento. A Cassino sembra tutto pronto per accogliere il Ceo Carlos Tavares, c’è un clima di attesa. Manca ancora il timbro dell’ufficialità sulla sua visita, potrebbe anche non concretizzarsi.

I sindacati, con in testa il segretario provinciale della Fim-Cisl Mirko Marsella, chiedono che la visita, se confermata, sia non solo un sopralluogo allo stabilimento ma anche e soprattutto l’occasione per avere un confronto con le parti sociali. La prima e unica visita di Tavares a Cassino risale a due anni fa: il 21 gennaio del 2021: un lungo sopralluogo per ‘benedire’ la partenza del Suv Grecale della Maserati. Adesso la richiesta è quella di altri nuovi modelli per rimettere in moto lo stabilimento, l’occupazione e l’economia del territorio.





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