RUBRICHE - Oggi Francesca Messina ospita il racconto di Patrizia Romano di Villa Santa Lucia
Le stesse cose diverse...
Non sono tutti uguali i Natali, quel Natale infatti mancavano troppi cari, pilastri importanti, persone ingombranti.
Ma non era sola, aveva ancora con se` persone affettivamente molto amate.
Gli eventi, pero`, si ripetevano senza grandi slanci, anche lo star piuttosto in piedi era scontato, come un cavolo di albero con le stesse palle che ogni anno stava in quel posto, fermo, identico, patetico, senza entusiasmo.
Non si puo` rimanere fissi in un posto a fare le stesse cose per una vita!
Si ripeteva finalmente consapevole, la donna quasi incartapecorita dagli anni e dagli affanni.
Ma le gambe non le reggevano sempre e il cervello lucido soffriva al pari della sua coscienza tiranna.
Prese coraggio, non le bastava più` che tutti stessero almeno in piedi e che ci fossero.
Decise d'impulso di partire per Natale, per fare qualcosa di diverso, di più` eccitante del solito.
Le sue fobie l'avevano accompagnata per anni e non sarebbero mai andate via, toccava portarsele e nutrirle un po` meno.
Forse ci sarebbe riuscita, pensava poco convinta, mentre gettava a caso cose in una valigia un po` passata di moda, stile anni 90.
Le medicine avevano il primo posto e la chiamavano dal cassetto dei resuscitati ma lei faceva finta d'ignorarle.
- Vi metto , vi metto! Maledette supposte di vita e se mi tremano le gambe v'infilo in corpo cosi` mi sparate vigore come un siluro.
Nella corriera la fauna era tutta allegra e scoppiettante, tutti più` o meno abbardati da finti giovani, con gli occhi da pesci lessi e le dentiere luccicanti.
Che consolazione, penso` !
D'impulso ebbe voglia di scoppiare a ridere e lo fece destando subito attenzione e qualche diniego.
Poi prese posto accanto al piu` giovane della comitiva e con un occhio chiuso e uno aperto, inizio` a sonnecchiare e a rilassarsi, il viaggio sarebbe stato lungo.
Non sapeva esattamente quante ore avesse trascorso a dormire, un freddo intenso la sveglio` di colpo e lo scenario dal finestrino rubo` la sua attenzione.
Nevicava! Oh, la neve! Come l'aveva desiderata , fin da bambina, ma giù` da lei, al massimo qualche fiocco e mai a Natale!
Li`, ora, davanti ai suoi occhi, un manto di neve avvolgeva tutto il creato e lei con lo stupore negli occhi e la bocca aperta guardava fuori quella meraviglia bianca e silenziosa.
Davanti l'Hotel , non pote` fare a meno di notare un enorme albero di Natale, di cui s'intravedevano a malapena le grosse palline colorate.
Corse verso il portone, non avrebbe voluto prendersi una bronchite con quel freddo pungente, avrebbe trascorso il tempo dentro a chiacchierare e gustare le specialità` del posto.
Gli altri scendevano in fila indiana e avevano un"aria cadaverica, stanca
Anche lei era stanca, doveva subito andare a riposare un po`.
Chiusa nella elegante stanza, una piccola eccitazione la scosse ma poi...
Tutto le torno` a sembrare uguale alla monotonia di casa.
Che succedeva? Perchè`?
Presto la neve fu quasi noiosa, perfino la neve , quella che più` desiderava.
E questo perchè` i suoi occhi erano abituati a guardare in una sola direzione : quella di non vivere le cose per paura di vivere, magari di essere felice, forse perchè` inconsciamente pensava di non meritarle e poteva essere per questo presagio di qualche sventura a venire.
Mio Dio! Ma cosa aveva fatto in tutta la sua vita?
La neve era li`, e lei non andava neppure a toccarla per paura di prendere freddo, di sentirsi ridicola, di scivolare, di ammalarsi.
Scese quasi di corsa giù, portando a volo il suo cappotto pesante e il cappello di lana e immersa nella neve inizio ` a gettarla furiosa verso cielo, ridendo impazzita dallo stupore della sua scoperta, dalla gioia.
- Signora ma che fa?
Le grido`, qualcuno da poco lontano.
Si ammalerà`e` un'ora che sta li` in mezzo ad una tempesta di neve.
- Cinzia si giro` di scatto e con aria soddisfatta , se pur contratta dal freddo mai sentito, urlo`:
Signore grazie, sto bene, voglio morire tra la neve.
-Voglio addobbare il mio vecchio albero di Natale con le stesse palline degli scorsi anni, baciare le stesse ed uniche persone che mi son rimaste come una grazia di Dio.
Voglio, voglio, io voglio vivere ed osare, anche con i miei tanti anni.
Che senso ha essere una morta vivente?
L' uomo s'allontano` tra lo spaventato e il divertito e Cinzia torno` a casa con occhi nuovi e il cuore pieno di gioia.
Che Natale!
Patrizia Romano (Villa Santa Lucia)