Famiglia ucraina in difficoltà, la solidarietà parte dalla scuola

Famiglia ucraina in difficoltà, la solidarietà parte dalla scuola
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 11-12-2022 00:00

LA STORIA - In fuga dalle bombe, due genitori e quattro figli sono giunti da Kiev a Cassino lo scorso mese di marzo. Il quinto bimbo è venuto alla luce al Santa Scolastica. Finita la fase acuta dell'emergenza, per i rifugiati di guerra iniziano le difficoltà. Ma nelle aule gli aiuti non si fermano per regalare ai bambini un Natale come gli altri. L'interrogativo costante alle insegnanti: "Cassino, dopo la guerra, in quanto tempo è stata ricostruita?"

In fuga dalle bombe trovano riparo a Cassino e ad aiutarli, adesso che la fase acuta dell'emergenza è superata, ci pensano i compagni di scuola dei bambini: scatta la colletta per raccogliere cibo, denaro, vestiti e per regalare ad una famiglia ucraina un Natale dignitoso. Da un paese vicino Kiev, dove a marzo sono iniziate a piovere i missili, sono fuggiti due genitori e quattro figli di 5, 7, 10 e 14 anni. L’ultimo nato, che compirà a breve 8 mesi, è venuto alla luce all’ospedale Santa Scolastica. Grazie all’interesse di un imprenditore della Ciociaria, la famiglia a differenza di altri rifugiati ucraini non è stata divisa ed è stata fornita loro un’abitazione alla periferia di Cassino. Dal 15 marzo hanno un regolare contratto, della durata di un anno e non dovranno versare nulla per le spese.

Si tratta però di un’abitazione molto piccola, dove è necessario fare i turni anche per pranzare perché in casa entra un tavolo che accoglie al massimo 4 persone. La situazione si è fatta più seria con il passare del tempo tant’è che su segnalazione di alcuni cittadini italiani, volontari che seguono da vicino la situazione, il 6 settembre scorso il commissariato di Polizia di Cassino ha sollecitato un intervento urgente propedeutico ad attivare tutte le misure necessarie per far fronte ai disagi al settore dei Servizi Sociali del Comune di Cassino.

Sono trascorsi alcuni mesi, ma la situazione non è cambiata in meglio, è anzi peggiorata. Dallo scorso 20 novembre e per oltre due settimane la famiglia è rimasta infatti senz’acqua, per una bolletta probabilmente non recapitata, e la situazione è tornata alla normalità solo ieri, anche grazie all'interessamento della società che gestisce il servizio idrico. La famiglia non si è mai arresa. Il papà dei 5 figli in estate ha lavorato come tagliaerba a 2,50 l’ora. Lui, che a Kiev lavorava in un'officina Opel, con il passare dei mesi, grazie all'interessamento di alcuni volontari italiani, è stato assunto in una fabbrica di Cassino con un contratto regolare e un salario dignitoso. I Servizi Sociali del Comune da parte loro hanno garantito lo scuolabus e il servizio mensa ai figli in età scolastica, in modo che la mamma possa dedicarsi al neonato e risparmiare almeno un pasto al giorno.

E a dimostrazione del gran cuore dei cassinati, che sanno bene cosa significa scappare dalle bombe, proprio nelle varie scuole frequentate dagli alunni ucraini, grazie alla sensibilità delle insegnanti e alla collaborazione i delle famiglie dei compagni di classe è scattata una colletta per garantire loro un festività dignitose, per non privare i bambini della magia del Natale, il primo che non potranno festeggiare nella loro casa, distrutta dalle bombe.

È a Cassino che probabilmente cresceranno se i genitori riusciranno ad assicurare ai loro 5 figli una nuova casa. Perché probabilmente a marzo dovranno abbandonare l’attuale abitazione, comunque insoddisfacente ai loro bisogni. Ma uno stipendio per il futuro è assicurato: l’azienda di Cassino ha infatti comunicato al capofamiglia che è intenzionata a stabilizzarlo con un buon contratto perché tra le altre cose in Italia non è facile recuperare manovalanza con competenze così specifiche. Ora che la fase acuta dell’emergenza accoglienza è alle spalle, per i rifugiati di guerra inizia la fase più difficile. Il figlio più grande, di 14 anni, domanda spesso alle insegnanti in quanto tempo è stata ricostruita Cassino. Anche loro, sperano nella ricostruzione dalle macerie.





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