Reno De Medici, sos per 300 operai: scatta l'ora della mobilitazione

Reno De Medici, sos per 300 operai: scatta l'ora della mobilitazione
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 17-09-2022 00:00

IL FATTO - La produzione della cartiera è ancora ferma, ormai da quasi un mese. Lunedì un'assemblea davanti ai cancelli della fabbrica, poi il sit-in ad oltranza al Consorzio Industriale

La cartiera Reno De Medici può ripartire con la produzione ma per i 300 operai le notizie non sono confortanti. Quel che è emerso ieri pomeriggio nel corso di una riunione tra la dirigenza aziendale e i sindacati non è infatti un via libero definitivo. Perché se da un lato è vero che il commissario ha dato il via libero a riprendere la produzione, dall’altro è stato comunicato all’azienda che non potrà applicare quelle deroghe che consentirebbero all’azienda di fare gli investimenti sugli impianti per far sì che poi si possano rispettare le tabelle previste, al primo imprevisto potrebbero dunque scattare nuovamente i sigilli come successo lo scorso 22 agosto.

Una situazione, queste, che preoccupa le sigle sindacali: per questo motivo i rappresentanti dei lavoratori hanno indetto una grande assemblea con tutti gli operai fuori dai cancelli nella giornata di lunedì. A seguire, sempre il 19 settembre, i lavoratori della Reno De Medici e i sindacati si sposteranno sotto la sede decentrata del Consorzio Industriale del Lazio di Cassino (il Cosilam). Si terrà un presidio permanente fin quando non ci sarà un vertice con tutti gli enti competenti, a partire dal commissario.

“Rischiamo seriamente di perdere questa azienda, per cui dobbiamo fare il possibile” dice Pasquale Legnante, segretario regionale della Fistel Cisl del Lazio, in prima linea insieme alla Slc-Cgil e alla Uilcom-Uil.

La Reno De Medici, lo ricordiamo, è ferma dallo scorso  22 agosto: i lavori di manutenzione del depuratore di Villa Santa Lucia sono durati più del previsto a causa del cattivo stato dell’impianto e da ormai tre settimane gli operai della cartiera sono in cassa integrazione. Il depuratore, lo ricordiamo, è stato sequestrato nell’ambito dell’inchiesta “Acque Nere” portata avanti dal nucleo investigativo dei carabinieri Forestali di Frosinone e coordinate dal magistrato Emanuele De Franco della Procura di Cassino.

La società che lo gestiva per conto del Consorzio industriale del Lazio, la AeA è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, il commercialista Massimo Barillaro. L’odissea per gli operai della Reno De Medici doveva terminare a metà settembre. Inizia invece un’altra dura battaglia.





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