Il voto si avvicina, ma ormai la politica non sa parlare ai più giovani

Il voto si avvicina, ma ormai la politica non sa parlare ai più giovani

LA RIFLESSIONE - I ragazzi d'età tra i 18 e i 35 anni che si recano alle urne è in costante calo. Questo è vero, soprattutto se consideriamo il decennio 2012-2022. Infatti, in questi anni, in Italia, abbiamo perso oltre un milione di giovani votanti. Quest'anno per la prima volta votano per il Senato anche gli under 25: tanti però non si sentono rappresentati

di Angelo Franchitto

Il 25 Settembre, l'Election Day degli italiani si avvicina a grandi passi. Ma, leggendo i dati demografici delle ultime campagne elettorali, i numeri parlano chiaro. I giovani d'età tra i 18 e i 35 anni che vanno a votare è in costante calo. Questo è vero, soprattutto se consideriamo il decennio 2012-2022. Infatti, in questi anni, in Italia, abbiamo perso oltre un milione di giovani votanti. Mentre guadagnano elettori le fasce d'età tra i 60 e gli 80 anni. Purtroppo, è sempre più crescente l'incertezza del voto per le prossime elezioni politiche. In particolare, non avere un orientamento per il voto riguarda innanzi tutto chi si reca alle urne per la prima volta. Dunque, parliamo della platea dei giovani. Sono proprio loro, i neo maggiorenni, che scelgono di astenersi.

In generale, chi vota da molti anni, infatti, può cambiare il proprio partito e schieramento, scegliere di votare altro. Questo è lecito, si può tradire il proprio partito senza rimorsi di coscienza ma, si rimanere comunque all'interno del sistema per cui bisogna sempre andare a votare. Quello che si nota a occhio nudo è che questa generazione è composta di giovanissimi sfiduciati, delusi. Ma questo non significa che siano disinteressati alla politica. In realtà, essi denunciano il fatto che sia la politica a non interessarsi ai giovani in maniera concreta. Il prossimo 25 settembre, indipendentemente dalla propria ideologia, bisognerà recarsi alle urne. Ma, come fare se non ci si sente realmente rappresentati da nessun partito in campo? Questa è la domanda, ma è anche la base per cui ragazze e ragazzi non escludono di presentarsi al seggio con l'idea di votare scheda bianca.

Anche questo voto, non voto, non è il segno di una mancanza d'interesse. Anzi, a Cassino abbiamo tanti studenti, anche tra le matricole, iscritti a Giurisprudenza. Parliamo di giovani che studiano diritto e di come viene fatta politica nel nostro Paese. Per cui, abbiamo qui da noi tantissimi giovani che i temi della politica gli analizzano, gli seguono e magari si sono più volte anche impegnati attivamente.

Dunque, questi giovani si ritengono impegnati sia nell'ambito storico-filosofico, sia in quello delle conoscenze istituzionali, economiche, come anche nello studio del diritto europeo ed internazionale.

Tutto questo assicura una formazione elevata, ed idonea per riuscire ad affrontare i temi della politica e della campagna elettorale nelle sue principali articolazioni ed interrelazioni. In generale possiamo affermare che ragazze e ragazzi di Cassino, hanno un elevato tasso di responsabilità civica. La verità è che la politica non sa parlare ai più giovani. Anzi, spesso vengono considerati come genitori distratti che dicono cose tanto per dire, per zittire i figli. Oggi, la paura maggiore è rivolta ai rincari del gas. Si teme che ci sia la volontà da parte dei partiti di accumulare altro debito, che finirà per segnare il futuro delle nuove generazioni.





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