L'appello di dom Ogliari: "Un'Europa dello spirito"

L'appello di dom Ogliari: "Un'Europa dello spirito"

RIFLESSIONI - L'abate di Montecassino: "San Benedetto, Patrono principale d’Europa, Pacis nuntius ed effector unitatis, ispiri in tal senso i nostri pensieri e le nostre azioni”

di Francesca Messina

La Giornata dell’Europa, che si svolge ogni anno il 9 maggio, intende celebrare la pace e l’unità del Vecchio Continente. L’obiettivo soggiacente era quello di creare condizioni tali da favorire e mantenere relazioni pacifiche tra gli stati europei, allontanando definitivamente lo spettro di nuove guerre. “Purtroppo nessuno di noi poteva immaginare che nel 2022 avremmo dovuto assistere ad un conflitto armato nel cuore stesso dell’Europa, e non occorrono competenze di carattere geopolitico per convincerci che anche l’attuale guerra in Ucraina – causata dalla barbara aggressione russa – dà ragione all’affermazione della filosofa Hannah Arendt che “la guerra non ristabilisce diritti, ma ridefinisce poteri”. Cosi  l’Abate dell’Abbazia di Montecassino, dom Donato Ogliari.

“Purtroppo – continua l’Abate dom Ogliari - poi, per perseguire questo scopo la guerra – come dice Papa Francesco – si nutre “del pervertimento delle relazioni, di ambizioni egemoniche, di abusi di potere, di paura dell’altro e della diversità vista come ostacolo”. L’inasprimento del conflitto e il ricorso sempre più massiccio all’uso delle armi attesta poi la debolezza, per non dire l’afasia, delle iniziative politiche e diplomatiche messe in campo a vari livelli dagli Stati-nazione, dall’UE e dall’ONU, organizzazione, quest’ultima, che per prima dovrebbe promuovere e garantire il multilateralismo e una governance internazionale che assicuri all’umanità una convivenza pacifica.

Ma come tenere insieme – e qui mutuo le parole di Albert Einstein – da una parte la certezza che «la guerra non si può umanizzare» e dall’altra il sogno che essa “si può solo abolire”?

In un libro pubblicato nel 1999 e intitolato “Sogno un’Europa dello spirito”, il Card. Carlo M. Martini, allora Arcivescovo di Milano e una delle espressioni più alte della Chiesa universale, riprendeva quelle che un grande teologo del XX secolo, Romano Guardini, nel volume “La fine dell’epoca moderna”, descriveva come le “virtù fondamentali” di cui l’essere umano deve dotarsi al fine di affrontare le enormi sfide della contemporaneità.

La prima di queste virtù è l’ “onestà intellettuale”, la seconda virtù – afferma Guardini – è il “coraggio oltre il limite”, La terza virtù, infine, è data dalla “libertà interiore”.

Fortunatamente, nonostante le innumerevoli incertezze e le battute d’arresto sperimentate nei decenni trascorsi dall’ultimo conflitto mondiale, la via per realizzare il sogno di un’Europa dello spirito continua ad essere percorsa e a rimanere percorribile, e sta portando – anche se lentamente – i suoi frutti. Per questo motivo – conclude l’Abate dom Donato Ogliari -  al di là delle innumerevoli contraddizioni di cui è costellata la storia del nostro Vecchio Continente, nutro la fiducia e la speranza che l’integrazione, anche politica, della nostra Europa possa assumere un volto sempre più concreto, solidale e pacifico, capace di veicolare quell’umanesimo integrale che scaturisce direttamente dalle sue radici cristiane. San Benedetto, Patrono principale d’Europa, Pacis nuntius ed effector unitatis, ispiri in tal senso i nostri pensieri e le nostre azioni”.





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