Endopank: una pagina per l'Endometriosi

TERRITORIO - Piedimonte San Germano ha ospitato per la giornata delle donne, l'Associazione "La voce di una è la voce di tutte"

L’Amministrazione di Piedimonte San Germano, insieme all’Associazione “La voce di una è la voce di tutte”, in occasione della giornata per la donna, ha presentato il progetto,  Sediamoci sul Giallo: Endopank. La manifestazione, che si è svolta in Piazza Vittorio Veneto, con la partecipazione degli alunni delle scuole medie di Piedimonte San Germano, insieme al dirigente scolastico, Pietro Pascale.

“Si tratta di un progetto per la sensibilizzazione dell’Endometriosi, promosso in occasione della festa della donna” – così l’assessore alle pari opportunità, Marialisa Tomassi dichiara in una nota. “L’intento di noi tutti è quello di sensibilizzare, informare e aiutare le adolescenti e tutte le donne  alla prevenzione. Vogliamo far capire che una tardiva diagnosi di questa patologia può causare conseguenze invalidanti.”

Alla giornata ha preso  parte il toutor regionale, Tiziana Gemito, dell’Associazione “La Voce di una è la voce di tutte” che ha presentato il progetto “Sediamoci sul giallo: Endopank”, una panchina gialla in ogni città con una targhetta esplicativa che informerà i passanti sul perchè della panchina colorata.  

“E’ stata una grande emozione parlare in questa giornata, importante per le donne, di un’iniziativa che finalmente rompe il silenzio su questa malattia.” Dichiara la Gemito –. “Grazie al sostegno e alla collaborazione delle amministrazioni stiamo facendo grandi passi in avanti attraverso le campagne di sensibilizzazione  perché la voce di una diventi la voce di tutte. “

Anche l’assessore alla cultura e vicesindaco, Leonardo Capuano, rimarca l’importanza della giornata – “Accendere i riflettori su questa patologia e spiegarne  il significato insieme alle  conseguenze fisiche e psicologiche che causa in una donna era per la nostra amministrazione molto importante. L’augurio è che il nostro messaggio possa arrivare a tutte le donne perché non si arrendano mai  e non provino più quel senso di inadeguatezza che questa patologia può creare.”