Sabati lavorativi, in Fca scatta lo sciopero

Sabati lavorativi, in Fca scatta lo sciopero
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 08-02-2022 00:00

ECONOMIA - Indetto dal sindacato di base FlmU-Cub per i giorni 12 e 19 febbraio. Venerdì un sit-in fuori ai cancelli: "Ci auguriamo che anche le altre organizzazioni aderiscano". Intanto l'assessore alle Attività Produttive di Cassino lancia l'sos: "Ora Stellantis deve essere la priorità di tutti, indotto a rischio"

"La richiesta dei sabati lavorativi da parte della direzione aziendale della FCA di Cassino rappresenta solo l’ultimo pretesto per aumentare i giorni lavorativi settimanali a fronte del forte ridimensionamento del personale, e l’obiettivo sarà quello di rendere strutturale il lavoro supplementare del sabato per compensare le fermate produttive dovute al mancato approvvigionamento del materiale di produzione. In buona sostanza si vuol far ricadere sugli operai le difficoltà gestionali che l’azienda sta attraversando, per motivi non imputabili agli operai stessi, in modo da disporre della forza lavoro operaia a costo zero per sei giorni settimanali invece dei cinque attuali".

            Lo comunica in una nota la Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base, che quindi argomenta: "I sabati lavorativi obbligatori rappresentano un paradosso, se non una beffa, per una fabbrica che in solo anno ha accumulato oltre 100 giorni di fermate collettive per difficoltà gestionali. Negli ultimi due anni gli operai della FCA di Cassino e dell’indotto hanno già pagato un prezzo salatissimo dovuto alle fermate produttive, con buste paga falcidiate e operai costretti a ricorrere a prestiti bancari per far fronte addirittura alle spese di prima necessità".

Prosegue la nota sindacale: "I sabati lavorativi obbligatori stridono fortemente con la dichiarazione di 173 esuberi strutturali dichiarati solo tre giorni fa: da un lato si espellono 173 operai di produzione e dall’altro si aumenta di fatto l’orario di lavoro, spalmandolo su sei giorni settimanali, fino a trasformare i sabati lavorativi in giorni di lavoro “ordinari” di produzione. Già a inizio anno la direzione aziendale ha provveduto ad aumentare l’orario di lavoro per gli operai della FCA di Cassino, abolendo di fatto la fruizione della mezz’ora di mensa per trasformarla in mezz’ora di lavoro supplementare, e solo chi lavora in catena di montaggio sa cosa significa lavorare otto ore continuative praticamente senza mai fermarsi. E anche rispetto a questo provvedimento la FLMU di Cassino ha provveduto a proclamare lo sciopero".

            La Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti - Confederazione Unitaria di Base quindi puntualizza: "A questo punto è necessario porre un argine alle assurde richieste della direzione aziendale della FCA di Cassino, e la proclamazione dello sciopero di 8 ore dei sabati lavorativi obbligatori va proprio in questa direzione. Se la FCA di Cassino vuole aumentare la produzione, assuma il personale necessario e non sprema gli operai che attualmente lavorano in fabbrica! Se la direzione aziendale della FCA di Cassino non riesce a programmare la produzione giornaliera, al punto da comunicare la sera alle ore 18,30 che il giorno successivo non si lavora, tipico del caporalato degli anni ‘50 del secolo scorso, prendano provvedimenti in merito.

            Ovviamente, visto il clima non più sostenibile che si vive all’interno della fabbrica, si auspica che anche le altre organizzazioni sindacali aderiscano e/o proclamino lo sciopero dei sabati lavorativi, anche per rendere credibili tutte le dichiarazioni di fuoco e gli ultimatum di questi ultimi mesi".

  Infine nella nota si evidenzia che "gli scioperi dei sabati lavorativi rappresentano la giusta risposta a chi pensa di disporre degli operai secondo un’organizzazione del lavoro simile al caporalato, a chi pensa di usare gli operai senza tener conto delle loro urgenze e necessità, e a tutti coloro che in questi anni hanno favorito la deregolamentazione dei rapporti di lavoro in fabbrica. Per il giorno venerdì 11 febbraio, giorno prima dello sciopero, la FLMU di Cassino ha organizzato anche un presidio davanti ai cancelli della fabbrica per sostenere le ragioni dello sciopero. Perché, a prescindere dalle organizzazioni sindacali di appartenenza, gli operai della FCA di Cassino devono riconquistare la propria dignità, mortificata dalle tante ingiustizie che stanno compromettendo la tenuta sociale delle loro famiglie".

L'SOS DELL'ASSESSORE

Intanto su Stellantis si accendono anche i riflettori della politica locale. A chiamare in causa i consiglieri regionali, lo stesso sindaco di Cassino Enzo Salera e il presidente del Consorzio Unico del Lazio Francesco De Angelis è l'assessore alle Attività Produttive del Comune di Cassino Arianna Volante che spiega perché, adesso, Stellantis deve essere la priorità assoluta della Politica.

Argomenta Volante: "Mancanza di materiale, senza lavoro, cassa Covid, fermo produzione, cassa integrazione: queste sono le comunicazioni che la dirigenza di Stellantis manda ai propri operai (spesso all’ultimo minuto, giorno per giorno). I cancelli dello stabilimento di Piedimonte restano sempre più chiusi. Questi messaggi si traduco nel grido di aiuto di tutto un territorio. Venga convocato al più presto il tavolo Stellantis per chiedere programmazione e certezze per tutto l’indotto. Deve essere la priorità. Di tutti. Perché se Stellantis cade, cadiamo tutti".





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