Addio Italia "Arlecchino" e quarantena breve: la normalità è più vicina

Addio Italia "Arlecchino" e quarantena breve: la normalità è più vicina

RUBRICHE - Il Covid allenta la morsa: si va verso il superamento del sistema dei colori delle regioni. A gennaio il 32% di classi sono state in dad nella scuola dell’infanzia ed il 23% nella primaria: ora nuove regole. Pfizer il vaccino più usato in Italia, al momento la quarta dose non è prevista. Tutti i dettagli nel consueto approfondimento settimanale di Angelo Franchitto

di Angelo Franchitto

La campagna vaccinale in Italia prosegue, inoltre i dati indicano un successo sia riguardo ai vaccini fatti, che al miglioramento dello stato di salute generale del nostro Paese. Anche il sistema sanitario nazionale non è in sofferenza come durante le ondate precedenti. Prima di tutto, Franco Locatelli, insieme al Comitato Tecnico Scientifico, evidenzia come le dosi di vaccino anti-Covid somministrate in Italia sono state il 98,8% del totale di quelle consegnate. Quello che emerge nel dettaglio è che il vaccino più utilizzato è stato quello di Pfizer/BioNtech, seguito da Moderna, Vaxzevria-AstraZeneca, chiude Janssen. Tutti i dati sono indicati e spiegati nel report del Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria.

Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, invita a non discutere su cosa deve ancora succedere. Invece, bisogna guardare i dati e prepararsi a eventuali novità. Questo è possibile grazie alle coperture vaccinali, ai farmaci farmaci e al monitoraggio. In merito ai vaccini, Brusaferro avverte, la terza dose protegge molto bene dalla malattia grave. Ovviamente è presto per dirlo, ma si sta studiando la durata. Ad ogni modo non c’è all’orizzonte l’esigenza di una quarta dose di massa.

Detto questo, a livello anche politico, abbiamo all’orizzonte alcune novità nella gestione della pandemia in Italia. Una proposta importante, una vera novità è il superamento del sistema dei colori delle regioni. Ma si parla anche di una semplificazione delle regole per le scuole. Purtroppo, a causa anche delle regole attuali, una classe per l’infanzia su 3 si trova oggi in dad.

Intanto, mentre la validità del Green pass scende a sei mesi, la validità diventa a tempo indeterminato per chi ha ricevuto il booster. Il fatto che i vaccini stiano aiutando lo stiamo iniziando a vedere dai dati quotidiani, settimanali, ma anche dai confronti del periodo con gli anni scorsi. Oggi i dati sul contagio sono incoraggianti. Inoltre, abbiamo oltre l’80% degli italiani che ha concluso il ciclo vaccinale. Così, il governo, che ha finalmente potuto archiviare la parentesi Quirinale, adesso si prepara ad allentare la stretta delle misure anti-Covid.

Certamente, lo farà analogamente a quanto deciso anche da altri Paesi. Anche se la pandemia si muove in maniera diversa, paese per paese, i vari governi stanno valutando le misure possibili per diminuire le restrizioni. Anche perché la pandemia, col tempo, sta cambiando e sta diventando endemico.

Dunque, a livello medico e scientifico, il virus si sta adattando al nostro organismo. Cioè, diventa sempre più tollerato dal corpo umano, gli effetti sono sempre meno dannosi e, grazie anche alla vaccinazione, cala il rischio di mortalità. Per quanto riguarda il tema di un allentamento delle restrizioni, c’è già stato un sollecitamento politico anche da parte del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Mentre vanno avanti riunioni tecniche tra esperti del ministero della Salute e delle Regioni per analizzare le questioni di tutti, stando seduti intorno a un tavolo. Infatti, è importante avere un quadro generale della situazione.

Per questo, le regioni possono presentare in maniera più definita la situazione dei territori. Dopodiché, eventuali nuove misure sono certamente da prendere in considerazione per il prossimo futuro. Ma prima vengono le varie discussioni a livello politico e poi bisognerà inserire le decisioni finali, e gli accordi, all’interno di un decreto.

Dunque, di questo superamento dei colori, se ne parla e se ne parlerà probabilmente per i prossimi giorni, fino a quando il quadro dovrebbe essere più chiaro. Sicuramente, sull’archiviazione dei colori, che è una chiesta che arriva a gran voce dai governatori delle regioni, c’è una vera apertura da parte del Comitato Tecnico Scientifico e del Governo.

Proprio per questo motivo, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa indica quella che potrebbe a breve essere il possibile punto sul quale trovare un accordo. Cioè, molto probabilmente, va mantenuta la zona rossa come zona di controllo e monitoraggio. Ma senza più tutte quelle restrizioni previste oggi per quella zona.

Questo significa dare fiducia ai cittadini. In particolare parliamo di quei milioni di nostri connazionali che si sono vaccinati. Ma sarebbe anche un modo per dare speranza a tutte le attività economiche, soprattutto a quelle che più di altre hanno sofferto in questo periodo di chiusure e limitazioni. Non si tratta di una richiesta banale. Infatti, è possibile cancellare le zone bianche, gialle e arancioni. Certamente è una strada percorribile.

Infatti, c’è anche da dire che, per i vaccinati, già oggi cambia ben poco. Questo superamento dei colori, che è qualcosa di facile attuazione, comporta anche una richiesta che arriva sempre da parte delle regioni. Cioè di non classificare come ricoveri Covid i pazienti positivi al virus ma in ospedale per altre patologie.

Sulla stessa linea, arriva la proposta della sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia. Anche per la scuola si sta pensando  di snellire il tracciamento e ridimensionare la quarantena. Soprattutto per i più piccoli, per i quali dieci giorni sono veramente troppi. D’altra parte, Con le attuali regole, nel solo mese di gennaio il 32% di classi sono state in dad nella scuola dell’infanzia ed il 23% nella primaria.

Questi sono dati che arrivano da un sondaggio dell’Associazione nazionale presidi. Per queste ragioni, da diverse settimane, sottolinea il presidente dell’Anp, si denuncia il caos nel quale sono costrette a lavorare le scuole.

Ma si fa anche presente la necessità di semplificare le misure di gestione dei casi di contagio. Insomma, le cose stanno decisamente migliorando. Nel prossimo futuro vedremo allentamenti e nuovi modi per affrontare il Covid senza chiusure.





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