Il grande cuore delle insegnanti del Primo Circolo di Cassino

Il grande cuore delle insegnanti del Primo Circolo di Cassino

IL PROGETTO - L'Istituto dell'Infanzia di Via Arno ha realizzato una cisterna in una scuola del Kenya attraverso l'iniziativa "Via della Strada" con Amref. Ecco tutti i dettagli

di Francesca Messina

Due insegnanti dell'Istituto Comprensivo Cassino 1, del plesso della Scuola dell'Infanzia di via Arno, attraverso il concorso che promuoveva l’iniziativa "Via dalla strada" si sono recate in Africa con Amref Healt Italia per i ragazzi delle slums di Dagoretti, nel 2018. Dopo quattro anni e nonostante le difficoltà dovute alla nota situazione pandemica, l’Istituto Comprensivo Cassino 1 ha raggiunto il risultato tanto atteso, grazie al grande cuore e alla sensibilità di tutto l’Istituto, è stata portata acqua pulita ad una comunità ed è stata realizzata una cisterna in una scuola molto importante del Kenya (Mwangatini primary school).

Gli insegnanti coinvolti in questo progetto importante, hanno voluto porgere un ringraziamento speciale alla dirigente scolastica Maria Rosaria Di Palma che da quest’anno è in pensione, senza la quale non sarebbe mai stato possibile realizzare questo lungo percorso. Infine un altro grazie speciale le maestre lo rivolgono al nuovo preside Luigi Abbate che ha immediatamente compreso l’importanza di questo progetto consentendo e incentivando a continuare il percorso intrapreso con tutti gli alunni e le famiglie che in questi anni hanno supportato l’attività e con l’auspicio di fare ancora tanto altro.

"Al rientro da quella fortissima esperienza di quattro anni fa - hanno spiegato le maestre - non abbiamo fatto altro che coinvolgere l’intero Istituto, presentando foto e video di quanto avevamo visto. Abbiamo toccato con mano le difficoltà di interi villaggi nelle zone più desolate del Kenya, la mancanza di cibo, di scuole, di strade ma soprattutto di acqua. Un bene che noi diamo troppo per scontato, ma che in certe zone del mondo rappresenta l’unico motivo di vita, in quanto senza acqua non è possibile vivere e così abbiamo visto tantissimi bambini e donne costretti a lunghissimi percorsi per arrivare al primo water kiosk dove poter riempire taniche pesantissime (questo solo grazie ad Amref e ai suoi collaboratori e finanziatori) da riportare nei villaggi.​

Accanto alla sofferenza ed al sacrificio c’era tanta voglia di farcela, di riscattarsi, di rimboccarsi le maniche ed andare avanti con dignità, con forza, con coraggio. Gli amici africani ci hanno accolto con grande rispetto e gratitudine perché Amref rappresenta per loro un amico che porta aiuto e comprensione ponendo nelle mani di quelle persone gli strumenti per renderli autonomi.

In noi è nato il desiderio di fare qualcosa, anche un piccolo aiuto e così furono organizzati mercatini, pesche di beneficenza, cene solidali, tutto per dare una mano agli amici lontani. Avendo coinvolto tutto l'Istituto, alcuni bambini della scuola primaria quell’anno rinunciarono alle bomboniere per la Prima Comunione donando la cifra ad esse destinata per aiutare i bambini africani, altri toccati dai racconti fatti dalle maestre, scrissero dei temi che restano custoditi dalle insegnanti".





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