TERRITORIO - Antonello Antonellis, segretario provinciale del partito di Calenda, snocciola i numeri: "Oltre a non servire alla provincia di Frosinone, in quanto già ora ampiamente autonoma, non servirà neanche a dare una soluzione definitiva alla scandalosa situazione del ciclo dei rifiuti di Roma. Ecco perché"
Dalla Federazione provinciale di Azione riceviamo e pubblichiamo:
Non siamo mai stati contrari pregiudizialmente a questi tipi di impianti come il termovalorizzatore di San Vittore. Anzi, li riteniamo l’unica vera soluzione per la lavorazione e lo smaltimento dei rifiuti, ma che la politica romana faccia ricadere sulla Ciociaria tutte le sue contraddizioni non ci piace affatto.
La IV linea, oltre a non servire alla provincia di Frosinone, in quanto già ora ampiamente autonoma, non servirà neanche a dare una soluzione definitiva alla scandalosa situazione del ciclo dei rifiuti di Roma. Sono i numeri a dirlo, è semplice aritmetica.
La realizzazione della IV linea porterà il carico termico del termovalorizzatore a circa 580.000 Tonn/anno di cui circa 50.000 tonn. serviranno per i fanghi dei depuratori ACEA di Roma.
Numeri totalmente insufficienti per risolvere il problema rifiuti di Roma.
Cosa facciamo l’anno prossimo, autorizziamo V e VI linea a San Vittore? Piuttosto Roma prendesse esempio dalle grandi capitali europee, dove vi sono termovalorizzatori anche al centro delle città, addirittura utilizzato come pista da sci a Copenhagen.
Il vero problema della provincia di Frosinone in materia è che non si è saputo promuovere la realizzazione di impianti necessari allo sbocco della raccolta differenziata, tanto è vero che siamo costretti ad inviare, ad esempio, il nostro umido a Padova, a prezzi di mercato e costi di trasferimento molto elevati, e non è riuscita ad ottenere, per i Comuni della Provincia, prezzi calmierati di conferimento del C.S.S. presso l'impianto di termovalorizzazione Acea di San Vittore come è successo, invece, nel passato.
Un'analisi sui costi di trattamento, e di intermediazione dei rifiuti, è indispensabile per permettere ai comuni di valutare la convenienza di conferimento presso la Saf di Colfelice, o sul mercato libero, per massimizzare eventuali ricavi e contestuale riduzione delle tariffe alle famiglie.
Crediamo che sia giunto il momento che le Istituzioni competenti, e le forze politiche provinciali che hanno responsabilità di governo a tutti i livelli, affrontino il problema, con la consapevolezza che l'ambiente ed i legittimi interessi dei cittadini camminino insieme. E far pagare meno le famiglie la tassa dei rifiuti, in questo momento difficile per l'economia ciociara, sarebbe già un importante risultato positivo.
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