"La Termoli San Vittore? I benefici per il Basso Lazio sono da verificare"

"La Termoli San Vittore? I benefici per il Basso Lazio sono da verificare"
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 11-01-2022 00:00

L'INTERVISTA - A colloquio con Roberto Paliotta: "La transizione verde ed ecologica della società e dell’economia contenuta nel PNRR  è la vera priorità, un' occasione unica per disegnare soluzioni nell’agricoltura sostenibile"

"Ne parlo da 15 anni dell’asse asse di collegamento strategico tra il Tirreno e l’Adritico. Ora il progetto della San Vittore-Termoli è stato inserito nel PNRR, come ha annunciato il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Mara Carfagna. Avanti, il territorio deve credere in questo progetto". Così ha parlato ieri sulle nostre colonne il coordinatore regionale di Cambiamo, Mario Abbruzzese. Oggi facciamo il punto della situazione con il dottor Paliotta e la dottoressa Paola Carnevale.

Dott. Paliotta  come valuta la notizia della ripartenza del progetto di raddoppio della statale tra Termoli e S. Vittore del Lazio?

"Stiamo parlando dell’approvazione di studi di fattibilita’ per 120 mln di euro relativi ad un’opera, con un tracciato di circa 150 km,  prevedendo la realizzazione di due corsie per senso di marcia, più corsia di emergenza; 121 viadotti (per complessivi 40,3 km), 15 gallerie (per uno sviluppo lineare complessivo di 11,8 km) e 35 svincoli di collegamento con la viabilità esistente.  Un opera immensa del valore di ca 3 mld di euro, con tempi di realizzazione lunghissimi. L’economia del centro sud ha bisogno di risposte a breve termine".

Ritiene che il Basso Lazio grazie all’opera possa finalmente trovale una centralità?

"Non entro nel merito dei benefici , soprattutto in termini di uscita dall’isolamento, che tale opera portera’ alla Regione Molise cui va il plauso per il risultato raggiunto di concerto con il Ministero per il Sud. Ma sarei molto cauto nella valutazione degli effetti sul Basso Lazio senza una analisi che evidenzi le ricadute sul tessuto economico attuale e futuro".

L’opera quindi rischia di non avere ricadute dirette sul Basso Lazio in termini di rilancio economico e sostenibilità ambientale ?

"Come condiviso con la Dott.ssa Carnevale, attendiamo di conoscere gli studi inerenti l’analisi della domanda di mobilità passeggeri e merci che la supporteranno. In particolare: l’analisi della domanda tendenziale (cioe’ esistente prima dell’opera ) e di quella indotta (cioè gli spostamenti indotti dall’opera stessa) . Occorrerebbe anche una analisi di diversione modale per capire come l’opera sposterà flussi su altre modalità green. Ma occorre uno sforzo progettuale verso la soluzione di trasporto ferroviaria , fondamentale sia per limitare i costi della logistica che le emissioni di CO2: mi chiedo infatti come sia  possibile immaginare un’opera di tali dimensioni sulla rete viaria senza legarla ad un parallelo potenziamento del trasporto su ferro. Uno degli obiettivi del PNRR e’ infatti l’incremento della quota merci su ferro al 30% entro il 2030".

La dott.ssa Paola Carnevale

E quindi quali dovrebbero essere a suo avviso le priorita’ per la nostra area ?

"Il punto di inizio dovranno essere le attività economiche ad alto potenziale di sviluppo del nostro territorio. A tal proposito  la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia contenuta nel PNRR  è una occasione unica per disegnare soluzioni nell’agricoltura sostenibile , nell’economia circolare, nei programmi di investimento e ricerca di fonti di energia rinnovabili, nello sviluppo della filiera dell’idrogeno e nella mobilità sostenibile. Con una visione chiara su attività economiche e  mercati di riferimento, potremo valutare le opere infrastrutturali, magari anche meno invasive e più utili sia alla competitività del nostro territorio sia alla sostenibilità ambientale, vero must del PNRR".





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