Fca, indietro tutta: nel 2021 un tracollo di produzione e occupazione

Fca, indietro tutta: nel 2021 un tracollo di produzione e occupazione
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 04-01-2022 00:00

ECONOMIA - Persi oltre mille lavoratori negli ultimi 18 mesi, dal 2017 lo stabilimento di Cassino chiude l'anno in negativo in termini di volumi: solo Stelvio è riuscito ad evitare il peggio. Ora si attende il Suv della Maserati. Uliano: "Ma il Grecale non basterà ad azzerare gli ammortizzatori sociali". Ecco i numeri del consuntivo annuo forniti stamane dalla Fim-Cisl. Il sindacato: "Indotto Stellantis in forte sofferenza, urge un intervento"

I dati della produzione del gruppo Stellantis nei primi nove mesi del 2021 negli stabilimenti italiano segnavano una crescita del +14,2% rispetto al 2020, ma i continui fermi produttivi per la carenza dei semiconduttori hanno segnato, a fine d’anno, una riduzione del -6,1% rispetto al 2020, anno caratterizzato dal blocco produttivo del lockdown.

Questo quanto emerso nel report illustrato stamane dalla Fim-Cisl. "Nello specifico - sottolinea il segretario nazionale Fernando Uliano - nel 2021 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 673.574 unità contro le 717.636 del 2020. La produzione di autovetture, pari a 408.526 segna un -11,3%, mentre quello relativo ai veicoli commerciali segna un leggerissimo aumento del 3,1%. Se i dati di produzione li rapportiamo al periodo pre-covid e quindi al 2019, la situazione è maggiormente negativa con un complessivo – 17,7%, con le autovetture a -22,3% e i veicoli commerciali a -9,6%, quest’ultimi per la prima volta in negativo negli ultimi 12 anni".

FOCUS SU CASSINO

La produzione nel 2021 di Cassino si è attestata a 43.753 unità, con 28.705 unità prodotte il suv Stelvio rappresenta due terzi della produzione complessiva del sito. La perdita dei volumi nel 2021 è continuamente peggiorata col decorrere dei mesi, fino a raggiungere -18% rispetto al pandemico 2020. Se prendiamo a riferimento il periodo pre-covid, la perdita s’incrementa ulteriormente raggiungendo -26%.

At tal proposito il segretario Uliano evidenzia: "I semiconduttori assestano un ulteriore colpo alla situazione già fortemente negativa determinatasi con il lockdown nel 2020, del resto con l’uscita di produzione nel 2020 della terza Alfa Romeo, la Giulietta, il dato produttivo non poteva che peggiorare ulteriormente nel corso di quest’anno. E’ dal 2017 che continua la flessione negativa sui volumi produttivi dello stabilimento di Cassino, con una perdita di produzione di oltre 91.000 unità (-68%).

Nel corso del 2021 si è ricorso continuamente agli ammortizzatori sociali per mettere in sicurezza l’occupazione, che nel corso dell’ultimo anno e mezzo si è ridotta di oltre 1.000 lavoratori, passando da circa 4300 a 3.289. Le fermate produttive totali sono state complessivamente 92 giorni. Nei restanti giorni lavorativi comunque si è marciato a velocità ridotta con circa 500 lavoratori giornalmente in CIG".

Come noto, le produzioni di Giulia e Stelvio, vengono ormai svolte da tempo su un unico
turno centrale. Anche nell’ultimo trimestre si sono prodotte circa un centinaio delle cosi dette pre-serie del nuovo suv Maserati Grecale.

L’attesa è per il lancio produttivo che, dopo le problematiche sui semiconduttori, è slittato dalla fine del 2021 al secondo trimestre del 2022. La speranza è che nel 2022 si inverta la tendenza fortemente negativa con la partenza delle produzioni del nuovo SUV. "Anche se - sottolinea Uliano - la nostra preoccupazione è che non sarà sufficiente questa nuova produzione per azzerare l’uso degli ammortizzatori sociali, nonostante il forte ridimensionamento occupazionale che ha subito il sito.


Con il Maserati Grecale approderà a Cassino anche la piattaforma premium con motorizzazione
ibrida che consentirà successivamente, di svilupparla anche sugli altri due modelli di Alfa Romeo, fino a realizzare in futuro anche una versione full electric. Per la FIM-CISL, il futuro piano industriale di Stellantis dovrà prevedere per lo stabilimento di Cassino ulteriori investimenti in nuovi prodotti multimarca del settore premium, per sfruttare al massimo le proprie capacità produttive oggi ferme a meno del 20%. Aspettiamo anche risposte chiare e certe sulle allocazioni future, promesse dal Ceo di Alfa Romeo Philippe Imparato di “un lancio all’anno dei brand Alfa Romeo, Ds, Lancia fino al 2026".

LE COSIDERAZIONI DEL SINDACATO

La Fim-Cisl con il segretario Uliano a margine della presentazione dei dati, evidenzia: "Dai dati di produzione Stellantis che abbiamo elaborato e dall’andamento delle immatricolazioni è evidente la situazione di criticità che già versano gli stabilimenti Italiani di Stellantis e le ripercussioni negativi sull’indotto e nel settore della componentistica. C’è un altissimo utilizzo di ammortizzatori sociali per far fronte alla “dissaturazione” degli impianti, aggravato dalla crisi generata dalla mancanza dei semiconduttori. La carenza di semiconduttori caratterizzerà gran parte del 2022 e pertanto sarà necessario garantire una “neutralità” nel conteggio del consumo della Cigo.

Nello stesso tempo è necessario che il Governo, insieme ai principali gruppi industriali, agevoli con un apposito Fondo una politica di reindustrializzazione del settore, per compensare anche le perdite causate dal cambio delle motorizzazioni, riducendo la distanza della catena del valore, con una politica di produzione e approvvigionamento, di tutta la componentistica che rappresenterà l’auto del futuro: dai semiconduttori, dalle batterie, ai componenti necessari per la motorizzazione elettrica, per la guida autonoma, per la digitalizzazione e la connettività".

Conclude Uliano: " Il Ceo Carlos Tavares ha annunciato che il 1° marzo 2022 verrà completato e illustrato il piano industriale in corso di definizione. Prima di quella data è necessario che nelle prossime settimane il Governo convochi le organizzazioni sindacali e l’azienda, per fare il punto sulla situazione complessiva del Gruppo.

E’ necessario assicurare gli stati di avanzamento positivi degli impegni già presi con gli accordi sottoscritti a livello decentrato o comunicati come anticipazioni del Piano Industriale: Melfi, Polo Torinese, Enti Centrali, la Gigafactory e le motorizzazioni di tutti i veicoli commerciali a Pratola Serra. Nello stesso tempo si deve aprire un confronto a tutto campo, per tutti gli stabilimenti e tutte le strutture/enti di servizio per i quali non abbiamo avuto ancora avuto risposte positive o per le quali rimangono delle incertezze, con l’obiettivo di ottenere una prospettiva industriale e occupazionale per ogni realtà".





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