"Logistica e trasporto merci, vietato perdere il treno del Pnrr"

"Logistica e trasporto merci, vietato perdere il treno del Pnrr"
di autore Redazione - Pubblicato: 20-12-2021 00:00

L'INTERVISTA - A tu per tu con il dott. Roberto Paliotta, manager del settore. "Nel Lazio tra i vari  elementi critici  abbiamo  invece la scarsa  dotazione infrastrutturale stradale e ferroviaria"

A tu per tu con il dott. Roberto Paliotta, manager del settore, nell’Area Trasporti e Logistica.

Quali sfide ed opportunità vede nel settore della Logistica e Trasporto Merci?

"La nuova mobilità che verrà con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza passa anche per il trasporto ferroviario merci.

ll Coronavirus ha colpito praticamente  l’intero pianeta, modificando gli stili di vita dei popoli e le relative connessioni sia con le industrie di produzione che con il mondo dei servizi, e in particolare, con quello dei trasporti.

A causa del blocco delle produzioni industriali, della riduzione degli autisti disponibili e della minore presenza dei vettori stranieri nel traffico internazionale, l’autotrasporto, notoriamente dominante nell’economia italiana, ha registrato flessioni nell’ordine del 30% medio .

Il trasporto intermodale ferroviario, pur risentendo anch’esso delle sopravvenute limitazioni di mercato, ha dimostrato invece una insolita vitalità, dovuta all’indiscutibile vantaggio di poter trasportare enormi quantità di merce con poche persone.

Infatti, mentre per far  viaggiare una partita di 34 semirimorchi occorrono su strada 34 motrici e 34 autisti, per trasportare lo stesso carico via treno bastano uno o due macchinisti (due assurdamente solo in Italia) e un numero assai esiguo di addetti alla linea e alla circolazione.

Viviamo in un momento storico in cui i committenti di trasporto merci sono alla ricerca di soluzioni che minimizzino l’impatto dei trasporti sull’ambiente, e dove le infrastrutture ferroviarie e la logistica assumeranno sempre più ruoli da protagoniste.

L’intermodalità nel trasporto merci, capace di abbattere del 90% l’emissione di CO2, in ambito del Green Deal diventa allora strategica".

Quali invece le sfide ed opportunità nella Logistica e Trasporto Merci del Lazio?

"In ambito logistico e trasporto merci il Lazio presenta elementi interessanti, ma anche criticita’.

Fattori demografici ,  economici ed industriali  fanno  del Lazio una delle realta’ più importanti d'Italia . Una forte polarizzazione con 3/4 della popolazione della regione attorno a Roma, dove risiedono 8 imprese su 10. La maggior parte degli scambi commerciali internazionali del Lazio avviene con paesi europei,  quindi con una percorrenza terrestre lunga a forte vocazione intemodale.

Tra i vari  elementi critici  abbiamo  invece la scarsa  dotazione infrastrutturale stradale e ferroviaria.

Se da un lato occorre sviluppare soluzioni intermodali per i 2/3 degli scambi import /export, dall’altro occorre trasferire dalla strada alla ferrovia almeno un quarto degli scambi intensi scambi commerciali di merce interregionale del Lazio, quelli con percorrenza superiore 500 km: se riusciremo a fare questo potremmo portare la percentuale di traffico merci ferroviario del Lazio dall’attuale 4% al 15%".

Quali soluzioni vede come prioritarie per dare al Lazio un riequilibrio modale nel settore merci?

"Sono due gli strumenti fondamentali per fare in modo che anche nel Lazio il trasporto merci ferroviario sia competitivo rispetto al trasporto su camion

  • Da un lato adeguare le infrastrutture ferroviarie per fare i treni che siano i più produttivi possibili, quindi  treni piu’ lunghi e pesanti, con un'adeguata sicurezza operativa
  • Dall’altro dobbiamo riuscire a fare in modo che ci sia la capacità per quadruplicare i pochi treni che stiamo facendo oggi

Occorre quindi dotare il Lazio di una serie di terminal intermodali adeguatamente connessi alla rete viaria e ferroviaria, con una capacita’ produttiva sufficiente e  con una efficienza operativa che  permetta al sistema di trasporto merci ferroviario di essere competitivo .

Tra le  priorità di sicuro troviamo un  potenziamento  del terminal di Pomezia come anche  il terminal di Roma Smistamento, così da avere Roma servita da un terminal a nord ed uno a sud. In parallelo occorrera’ prevedere il potenziamento dei nodi di Frosinone e di Latina.

Purtroppo ne’ il PNRR ne il Governo hanno stanziato le risorse economico finanziarie necessarie per realizzare  questo piano infrastrutturale.

Entra quindi in gioco il ruolo della Regione che dovra’ adoperarsi per  questi investimenti  al fine di dotarsi di una logistica sostenibile per i propri abitanti  e che dia  competitivita’ al prorpio sistema produttivo".

Saranno sufficienti gli investimenti sull’infrastruttura oppure occorreranno altre forme di supporto per un serio  riequilibrio modale delle merci?

"Se  negli ultimi tempi si e’ ben compreso quanto strategico possa essere l’elemento infrastrutturale, con i suoi piani di investimenti, ammodernamento e implementazione, va anche detto che per raggiungere l’obiettivo del 30% di merci trasportate su ferrovia entro il 2030 ( oggi siamo attorno al 10%) sarà necessario puntare su adeguati fattori della produzione in ambito nazionale.

In questo contesto l’accrescimento dell’offerta infrastrutturale non è tutto. Sarà infatti prioritario disporre in futuro di fattori di produzione che siano in quantità sufficiente e abbiano altresì caratteristiche tecniche adeguate a soddisfare la domanda, offrendo nel contempo servizi attraenti e competitivi rispetto alle alternative di trasporto.

Al momento il trasporto ferroviario merci utilizza circa 500 locomotori elettrici, 200 locomotori da manovra, 20mila carri e 2.800 tra macchinisti e personale di bordo.

È importante che nei prossimi otto anni gli operatori ferroviari in Italia mettano in servizio circa mille locomotori, 300 locomotori di manovra, e 40mila nuovi carri in aggiunta ai rotabili che nel frattempo saranno rottamati.

Sarà inoltre necessario  che le imprese formino e inseriscano circa 5.600 nuovi macchinisti, oltre che sostituire quelli che in questo periodo di tempo saranno andati in pensione o si sposteranno in altri settori".

In sintesi quali saranno a suo avviso i prossimi passi per portare su ferrovia il 30% delle merci entro il 2030?

"Per raggiungere l’obiettivo dello shift modale e rispettare gli inderogabili e sempre più stringenti requisiti energetici e ambientali, saranno necessari ingenti investimenti su:

  • rinnovo e la modernizzazione delle reisorse ferroviarie ( locomotori e carri)
  • collegamenti tra reti e i terminal ( l’ultimo miglio) , che rappresentano i colli di bottiglia della catena logistica;
  • digitalizzazione di tutti i processi logistici".





Articoli Correlati