Sciopero generale, in Ciociaria adesione al 60%

Sciopero generale, in Ciociaria adesione al 60%
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 16-12-2021 00:00

ECONOMIA - Il segretario provinciale della Fiom-Cgil Donato Gatti si dice soddisfatto dell'esito della protesta. Domani in Fca si torna sulle linee. Uliano: "Ora tocca a Cassino"

Lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil registra percentuali di adesioni che sfiorano il 60% in provincia di Frosinone. Nel Cassinate, però, molti sono stati i lavoratori che sono rimasti a casa non per lo sciopero ma a causa degli ammortizzatori sociali. La chiusura collettiva nello stabilimento Stellantis (coperta con contratti di solidarietà) inevitabilmente ha avuto ripercussioni anche sull’indotto. In ogni caso i metalmeccanici della Cgil si dicono soddisfatti dell’esito dello sciopero e nel corso della manifestazione a Roma hanno evidenziato: “I metalmeccanici sono una categoria particolarmente esposta alla mancanza di risposte nella legge di Bilancio".

Spiega Re David: "Il settore industriale davanti ad una epocale transizione di sistema ambientale, energetico e digitale in cui si sono aperti dei disastri: da giugno abbiamo multinazionali che delocalizzano e in più con due settori fondamentali come la siderurgia e l’automotive nei quali non sappiamo se e come il governo utilizzerà i soldi del Pnnr. Infine abbiamo moltissimi lavoratori usuranti e precoci che chiedono giustamente di poter andare in pensione. Insomma, finora la transizione si è tradotta solamente nel lasciare i lavoratori in cassa integrazione o in Naspi”.

La Fim-Cisl non ha aderito allo sciopero e proprio nel giorno dello sciopero il segretario nazionale Uliano ha evidenziato: “La decisione che tutti i motori Euro7 in produzione dal 2024 per i veicoli commerciali del Gruppo Stellantis verranno costruiti a Pratola Serra (AV) è un’importante comunicazione che dà prospettive positive in termini di volumi, e di possibilità volte a ridurre a zero gli ammortizzatori che da anni colpiscono duramente i lavoratori Irpini. Riteniamo necessario convocare in tempi brevi il tavolo Stellantis presso il MiSE per approfondire aspetti su Pratola Serra, oltre alle richieste di confronto sul piano industriale che abbiamo già posto negli incontri precedenti che riguardano le altre fabbriche di motori e cambi, la gigafactory di Termoli, Cassino e Pomigliano d’Arco e gli altri enti del gruppo”.

E intanto, a proposito di Cassino domani tornano ad aprire i cancelli: gli operai saranno regolarmente sulle linee ma potrebbe essere l’ultimo giorno di lavoro nel 2021. Secondo rumors che trapelano da fonti sindacali venerdì potrebbe essere infatti annunciato lo stop tra il 20 e il 23 che andrà così ad agganciarsi a quello già in programma tra il 24 e il 31 dicembre. Un panettone, amaro, dunque, quello degli operai di Stellantis e delle fabbriche dell’indotto. La speranza è che nel 2022 con Grecale possa esserci la risalita produttiva, ma su un punto tutti i sindacati sono d'accordo: “Un solo nuovo modello non basta”.





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