L’EVENTO - No vax e neofascisti devastano la sede della Cgil di Roma: in serata, da Cassino, la dura condanna dei Modena City Ramblers. Neanche la pioggia ferma il concerto della band emiliana e il parco Baden Powell “esplode” sulle note di Bella Ciao. La nostra intervista al cantante del gruppo, Davide Dudu Morandi: “Siamo stati i primi a fermarci e gli ultimi a ripartire, il comparto è in ginocchio” . L’assessore D’Amato: “Sul green pass servono certezze”. Il grande lavoro di Sara Battisti e della Regione Lazio e le premiazioni ai medici [GUARDA LE FOTO E I VIDEO DEL CONCERTO]
Neanche la pioggia ferma il concerto dei Modena City Ramblers: sabato sera al parco Baden Powell di Cassino è stata una vera festa. La band emiliana - in concerto per l’evento organizzato dalla Regione Lazio ed in particolar modo dal consigliere Sara Battisti per ringraziare gli operatori sanitari della provincia di Frosinone in prima linea nella lotta al Covid - ha riportato per la prima volta la “normalità” in un concerto facendo ballare tutta la piazza sulle note di “Bella Ciao” e dei brani storici.
LA CERIMONIA
Ad aprire la serata è stato Francesco Torrice di “Su di tono” che ha invitato sul palco Sara Battisti. La consigliera regionale ha personalmente ringraziato tutti i sanitari in prima linea nella lotta al Covid e poi insieme al presidente del Consiglio Barbara Di Rollo e al sindaco di Cassino Enzo Salera ha omaggiato i camici bianchi con alcune targhe. A portare i saluti sul palco è stato anche il prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli. L’assessore alla Sanità Alessio D’Amato ha ricordato come tutta la Regione è da 600 giorni in campo nella lotta al Covid ed ha evidenziato come il Lazio sia una delle regioni in Europa maggiormente avanti nella campagna vaccinale.
Poi ha chiosato: “Sono fortemente perplesso in merito alla proposta di deroghe a pochi giorni dall’obbligo del green pass. Il rischio è di disorientare i cittadini, che sono consapevoli dell’obbligatorietà fissata il 15 di ottobre già da molte settimane. Il punto fondamentale è fare i vaccini non tanto quello di chiedere deroghe. La questione va affrontata in maniera pragmatica”.
L’INTERVISTA
Quindi sono saliti sul palco i Modena City Ramblers. Neanche la pioggia ha fermato la band emiliana in tour per i 30 anni di carriera. Da “Bella Ciao” a “Contessa” passando per “Transamerika” e “Mia dolce rivoluzionaria”, il gruppo ha “infiammato” il parco Baden Powell che è tornato a ballare e divertirsi. Poco prima dell’inizio del concerto abbiamo chiesto al cantante della band, Davide Dudi Morandi, l’importanza di suonare in un evento del genere per ringraziare i sanitari.
Cosa significa per voi suonare in questo contesto?
“Per noi è molto importante essere qui e portare la nostra vicinanza a chi ha patito più di tutti questi ultimi due anni e si è veramente speso per fare qualcosa di molto importante, quindi siamo davvero contenti di essere a Cassino per questo evento”.
Finalmente si riparte, insomma.
“Noi, come musicisti, il periodo di fermo lo abbiamo subito forse più di tutti: l'importante è essere ripartiti quest’anno, non fermarci più e continuare a suonare anche nei prossimi mesi e nei prossimi anni perché c’è tutto un settore in ginocchio che non può più permettersi di non lavorare. Siamo stati i primi a fermarci e gli ultimi a ripartire, adesso è ora di ripartire sul serio”.
Intanto c’è chi protesta: no vax e neofascisti hanno attaccato nel pomeriggio la sede della Cgil a Roma. Dal vostro punto di vista di band di sinistra, che significato ha quel che è accaduto?
“Si può discutere, c’è del giusto in ogni protesta ed è giusto manifestare il proprio dissenso, però non in quel modo. Quel modo di protestare per noi è assolutamente sbagliato e vedendo la gente che protesta insieme a Casapound, Forza Nuova ed altre forze di estrema destra non possiamo che dissociarci completamente. Tutta la nostra solidarietà alla Cgil che ha subito un attacco indegno”.
Oggi ringraziamo i sanitari, ma c’è chi parla di dittatura sanitaria.
“Per noi è assurdo sentire ancora parlare di dittatura sanitaria. In una dittatura quella proposta si sarebbe potuta fare o sarebbe stata soffocata in ben altro modo. Ci sono appena state delle elezioni e queste sono cose che non accadono in una dittatura. Torniamo a protestare e a dar voce alle ragioni di ognuno però nel modo giusto che la democrazia prevede. I partigiani avrebbero preso a calci nel sedere coloro che oggi hanno fatto quella protesta in quel modo”.
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