Depuratore sequestrato, ora si teme per le aziende

Depuratore sequestrato, ora si teme per le aziende
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 23-09-2021 00:00

IL FATTO - Domani l'assemblea sindacale alla Reno de Medici. Il sindaco di Cassino Enzo Salera: "Speriamo non ci siano gravi conseguenze per i lavoratori". Il Comitato Solfegna: "Ambiente e territorio devono coesistere. Noi non siamo contro l'insediamento industriale, ma servono i controlli"

In mattinata i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari reali e personali, nonché il sequestro di un depuratore consortile nel cassinate, per il reato d’inquinamento ex art. 452 bis del codice penale. (LEGGI QUI: Depuratore consortile, scattano tre arresti. Ecco perchè).

IL SINDACO E I SINDACATI

A poche ore dall'accaduto, in merito alla vicenda abbiamo raccolto la dichiarazione del sindaco di Cassino, Enzo Salera, presidente della Consulta dei sindaci del Cassinate che più volte ha affrontato il tema del depuratore Cosilam.

"Non commento i provvedimenti giudiziari, la vicenda farà il suo corso e saranno gli organi preposti ad occuparsene. L'unica cosa che mi auguro è che non si ripeta quel che è già successo l'ultima volta che c'è stato il sequestro del depuratore Cosilam con le aziende che hanno bloccato la produzione e i lavoratori che hanno protestato".

Preoccupazioni in tal senso esprimono anche le sigle sindacali, anche se attendono di avere maggiori delucidazioni: "Domani - dice Pasquale Legnante - avremo un'assemblea alla Reno de Medici.

Oggi l'azienda sta lavorando regolarmente, ci auguriamo che si continui su questa strada e che tutte le aziende possano mantenere attivo il ciclo produttivo altrimenti è chiaro che potranno esserci dei contraccolpi sui lavoratori".

IL COMITATO SOLFEGNA

Sulla vicenda interviene anche il comitato Solfegna con Benedetto Vizzaccaro e Gianni La Marra. Spiegano i due: "E' dal 2009 che noi portiamo avanti le nostre battaglie. Un ringraziamento va a tutte le forze dell'ordine con l'augurio che adesso tutte le istituzioni ci siano più vicino e che le amministrazioni comunali si rendano conto che i problemi ci sono".

Quindi precisano: "Non sia questo un monito per mandare via le aziende ma sia solamente un punto di convergenza: ambiente e territorio devono coesistere e vivere bene con i siti industriali.

Noi non abbiamo mai voluto che l'insediamento industriale venisse meno, ma chi è deputato al controllo deve farlo e i soldi devono essere amministrati in maniera giusta senza fare scaricabarile e noi delle associazioni essere quindi mal visti. Confidiamo nella magistratura e in un futuro con un impatto industriale ecologico".





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