Mancanza di semiconduttori, si ferma anche Cassino

Mancanza di semiconduttori, si ferma anche Cassino
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 10-09-2021 00:00

ECONOMIA - Dopo la Sevel, Melfi e Pomigliano, uno stop anche per lo stabilimento Fca di Piedimonte San Germano. Ripercussioni anche sull'indotto di Stellantis

Fca Cassino Plant questa mattina ha comunicato una fermata per il giorno 13 settembre causa mancanza semiconduttori. Anche lo stabilimento di Cassino, dunque, così come già avvenuto in passato per il sito della Sevel ed altri stabilimenti del Gruppo Stellantis, è costretto a fermarsi. Le ripercussioni sull'indotto sono imminenti: tante le fabbriche costrette ugualmente a fare ricorso agli ammortizzatori sociali: cassa integrazione o contratti di solidarietà.

Da mesi ormai si parla della "crisi dei semiconduttori" (materiali speciali che si utilizzano per realizzare le componenti di base dei chip) che ha colpito il mercato dell'elettronica di consumo. A farne le spese in modo particolare la produzione automobilistica (ma non solo), la cui produzione ha subito fortissimi rallentamenti. 

I semiconduttori sono la struttura materiale che permette il funzionamento di televisori, smartphone, auto, frigoriferi, auto e anche aerei. La crescita esponenziale della domanda di prodotti elettronici causata dalla pandemia da Covid-19, oltre alle crescenti tensioni tra Usa e Cina, ha colto impreparate le aziende produttrici, innescando una crisi nella catena di approvvigionamento senza precedenti.

La Fiom, nel direttivo dei giorni scorsi, ha però spiegato che i lavoratori non possono vivere nell'incertezza ed ha evidenziato: "In questi giorni si parla di stop alle produzioni di tutti gli stabilimenti italiani causa mancanza di semiconduttori (come è avvenuto la settimana scorsa nello stabilimento di Cassino dove erano previsti 5 giorni di lavoro e all'improvviso furono comunicati 2 giorni di fermata). Questo assurdo scenario si è già verificato negli stabilimenti di Sevel, Melfi e Pomigliano.

E' più che mai incredibile che non si riesca a dare una programmazione occupazionale mensile, e si giochi alla "lotteria" con ipotesi e fughe di notizie interne. E' più che mai necessario un incontro tra le Organizzazioni sindacali e l’azienda per discutere del tema centrale delle produzioni e come far fronte a questa grave situazione. La grande contraddizione sta nel fatto che non si può' disporre dei lavoratori a proprio piacimento dove, se da una parte calano le commesse e la disponibilità di materiale dall'altra si aumentano le velocità delle linee, per portarsi poi avanti e disporre le fermate future. Oltre il danno la beffa!".





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