Vaccinarsi è una scelta di vita, di responsabilità sociale e di educazione civica

Vaccinarsi è una scelta di vita, di responsabilità sociale e di educazione civica

RUBRICHE - La scelta responsabile del siero e il caso Astrazeneca. Torna l'approfondimento di Angelo Franchitto

<strong>Angelo Franchitto<br></strong>
Angelo Franchitto

Conoscere è il vero vaccino

Una riflessione da fare riguarda il fatto che, in un tempo brevissimo, siamo passati dal dire che tutti i vaccini sono sicuri, a questi vaccini sono sconsigliati. Insomma, per i cittadini è un bel problema avere fiducia nella medicina se le idee cambiano così velocemente. Ma perché un vaccino mi viene sconsigliato?

Per quanto riguarda i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson, sappiamo che i medici tendono a sconsigliarli solo parzialmente. Infatti sono da evitare a chi prende la pillola anticoncezionale o adopera dei trattamenti estroprogestinici. Questo perché si è visto, con le vaccinazioni fatte su una popolazione ampia di soggetti, che in persone giovani che prendevano questi farmaci è facile che vengano registrati un maggior numero di eventi avversi, come posso essere per esempio le trombosi.

Certamente siamo nell’ordine dei 6-7 casi ogni milione di vaccini anti-COVID. Dunque parliamo sempre di situazioni rarissime, ma comunque possibili. Con questo va però ben spiegato che le due categorie di pazienti a cui, secondo un parere medico scientifico, sarebbe meglio non procedere con le somministrazioni dei sieri di Astrazeneca e Johnson & Johnson, sono da preferire i vaccini Pfizer e Moderna, che sono vaccini a mRNA. Ma questo non significa che ci sono vaccini migliori o peggiori. In questi mesi abbiamo avuto diverse lunghe interviste rilasciate alle varie agenzie dagli infettivologi alla stampa. Però c’è da dire che la comunicazione e il mondo dei media hanno una forte influenza sulla popolazione.

Questo lo abbiamo potuto constatare anche con il fatto che, molti cittadini stanno disdicendo la prenotazione per AstraZeneca, e lo stanno facendo dopo il caso della giovane maturanda di diciotto anni colpita da trombosi. Una giovane vita spezzata, la cui causa viene legata al vaccino incriminato. Ma vengono lanciati appelli ai ragazzi, ed in particolare alle ragazze,  perché stiano tranquilli. In tutto il mondo i giovani sono sottoposti al vaccino e gli effetti collaterali risultano davvero minimi.

La campagna vaccinale deve continuare, soprattutto viene sottolineata l’importanza delle vaccinazioni per tutte le fasce di età. Ancora più importante oggi, è pensare al fatto che solo la seconda dose risulta realmente efficace contro la variante Delta. Dunque, vaccinarsi resta per tutti una scelta di vita, di responsabilità sociale e di educazione civica. Allo stesso tempo, gli scienziati ricordano come tutti i tipi di farmaci che prendiamo possono avere effetti indesiderati anche gravi.

Ma come continuiamo a fare uso di medicine dobbiamo avere fiducia nei benefici futuri che arriveranno grazie al vaccino. D’altra parte sappiamo ormai che da questa pandemia ne usciamo solo con la vaccinazione di massa. Ma, se oggi non riusciamo a vaccinare tutti gli italiani, a ottobre rischiamo di ritrovarci nuovamente scoperti e subire una nuova pesante ondata di Sars-CoV-2.

Questo significa che rischiamo un nuovo carico di soggetti che finiranno in ospedale e che finiranno per riempire nuovamente le terapie intensive. Proprio per questo motivo, a differenza dell’estate passata, dove non avevamo il vaccino, questi mesi devono essere decisivi per arrivare a coprire quante più persone possibili.

Certo è che, da parte del Comitato tecnico scientifico, oggi si ragiona molto su quali tipi di vaccini scommettere per il futuro. Significa che è importante scegliere i vaccini che possono coprire il maggior numero di persone possibili in breve tempo. Una scommessa che il governo e il Comitato tecnico scientifico intendono vincere per salvaguardare la nostra salute. Ma con l’addio alla seconda dose AstraZeneca per gli under 60, cambia anche la campagna vaccinale della Regione Lazio. Infatti, la nostra regione ha realizzato numerosi Astra Day, grazie ai quali tantissimi giovani hanno potuto fare il vaccino scegliendo autonomamente il siero anglo svedese, anche se sconsigliato sotto i sessanta anni di età. Oggi, la porta al vaccino AstraZeneca è sempre più chiusa dal Comitato tecnico scientifico a livello nazionale.

Eppure la Regione Lazio prevede che quanti hanno aderito agli Open Day e agli Open Week AstraZeneca di scegliere di ricevere la seconda dose sempre con il vaccino Vaxzevria (AstraZeneca). Questi giovani hanno la possibilità, in vista del richiamo del vaccino, di anticipare la somministrazione anticipandola di alcuni giorni. In caso si scelga di aderire, la seconda dose viene comunque somministrata nello stesso sito vaccinale e nella stessa fascia oraria della somministrazione della prima dose.

Ovviamente, si riceve una nuova dose di AstraZeneca, firmando il consenso informato per cui siamo consapevoli del fatto che scegliamo un vaccino sconsigliato per la nostra fascia di età. In alternativa, è possibile aspettare la data indicata dopo la prima somministrazione e presentarsi presso lo stesso hub, dove verrà offerta una dose Pfizer o Moderna, così come previsto dalla legge. Ma anche in questa occasione possiamo rifiutare la dose e fare il richiamo con AstraZeneca. Resta una libera scelta del cittadino che si vaccina.





Articoli Correlati