Campi distrutti dai cinghiali, coltivatori esasperati

Campi distrutti dai cinghiali, coltivatori esasperati
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 30-06-2021 00:00

CASSINATE - Non si riesce a trovare una soluzione al problema che sta causando non pochi disagi. Le "resistenze" dei cacciatori, le mancate risposte da parte delle istituzioni e il calendario regionale che non cambia. Nonostante le proteste

Danni ingenti ai coltivatori. Il proliferare dei cinghiali, nel corso dell’ultimo decennio, ha creato e sta creando problemi di non facile soluzione. I disagi e le criticità non riguardano solo i coltivatori. Non poche volte, purtroppo, gli animali hanno rappresentato anche problemi per la viabilità causando incidenti stradali. Si sono susseguite riunioni su riunioni negli ultimi anni, ma nulla di concreto è stato fatto. E’ questa la parolina magica che oggi invocano i coltivatori del cassinate: concretezza.

“Abbiamo fatto una serie di riunioni con la Provincia, con l’Atc (ambito territoriale caccia), con alcuni comuni. Fatto sta che la politica, le istituzioni preposte, ancora non riescono ad individuare la soluzione”. Una delle proposte fatte dai coltivatori è stata quella di aumentare i controlli per limitare i danni. Altro hanno messo sul tavolo anche l’ipotesi di un’apertura straordinaria della caccia. Su questo versante ci sarebbe, però, una certa resistenza da parte dei cacciatori. Il problema dunque permane, e non è il solo.

“Anche istrici e tassi ultimamente invadono i terreni” dicono i coltivatori “ma su questo versante non si può fare nulla perché sono specie protette: anche in questo caso sarebbe però il caso di andare a rivedere la normativa”. I coltivatori chiedono dunque risposte immediate per evitare danni peggiori di quanti ne abbiano già subito nel corso di questi anni.

La problematica era stata illustrata anche in una recente consulta dei sindaci del Cassinate nel corso della riunione del mese di aprile a Cassino quando è stato ricordato come con gli interventi di cattura selettiva dello scorso anno si era riusciti a contenere il fenomeno rappresentato dalla presenza di cinghiali, non solo in campagna ma anche di quelli che si spingevano addirittura anche nel centro cittadino. Il problema però è tornato a riproporsi. Numerosi cinghiali si riversano nei campi del territorio devastando le coltivazioni con notevoli danni economici derivanti dai mancati introiti dei raccolti. Senza sottovalutare il fatto che la presenza di questi animali, in particolar modo nelle ore serali, è fonte di pericolo per la sicurezza stradale.

Fatto sta che risposte ancora non arrivano, anzi. La caccia al cinghiale nella regione Lazio inizia il 1 novembre e si chiude il 31 gennaio 2022 come negli anni passati. "Ci complimentiamo con le istituzioni preposte per la celerità con cui vengono affrontati i problemi, come i vari incontri che abbiamo fatto con la provincia e i responsabili dell’ATC" commentano con l'amaro in bocca i coltivatori della zona.





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