E dopo la Rigenerazione, tocca al Consuntivo: il 14 giugno nuovo Consiglio

E dopo la Rigenerazione, tocca al Consuntivo: il 14 giugno nuovo Consiglio
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 09-06-2021 00:00

POLITICA - Lunedì scorso l'assise di Cassino ha licenziato la Rigenerazione Urbana. Ok anche alla mozione sul Ddl Zan e la cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto”. Ora va in Aula il Rendiconto del 2020, intanto Salera si prepara a spegnere la seconda candelina: ecco come

Il presidente del Consiglio del Comune di Cassino, Barbara Di Rollo, ha convocato ufficialmente il Consiglio comunale per lunedì prossimo, 14 giugno, per la seduta chiamata ad approvare il bilancio Consuntivo 2020. Non solo: in quell'assise verranno portati all'approvazione anche una serie di debiti fuori bilancio e il differimento della scadenza dei termini Tari per le utenze non domestiche. L'appuntamento è alle ore 18, come sempre in sala Restagno.

E, sempre in sala Restagno, venerdì mattina si terrà una conferenza stampa del sindaco e degli assessori per fare il punto sui primi due anni di consiliatura: proprio l'11 giugno del 2019 Salera ha infatti indossato per la la prima volta la fascia, dopo la vittoria la notte del 9 giugno contro Mario Abbruzzese.

Intanto, nel corso dell'ultimo Consiglio comunale, si è dato il via libera alla Rigenerazione Urbana e ad un'altra serie di importanti provvedimenti.

RIGENERAZIONE URBANA

Dei 21 punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di ieri sera, quello relativo all’adozione della “Rigenerazione Urbana” era probabilmente il più atteso dai cittadini e dal mondo imprenditoriale. E’ passato con i voti favorevoli non solo della maggioranza ma anche con quelli degli altri consiglieri presenti al momento della votazione: Petrarcone, Fardelli, Evangelista, Bevilacqua, De Sanctis.

Si apre ora la fase della pubblicazione per le eventuali osservazioni (30 giorni, più altri trenta se verranno presentate osservazioni), quindi l’invio alla Regione che entro 60 giorni dovrà procedere all’esame ed alla approvazione definitiva.

E’ a questo punto che diventeranno esecutivi a tutti gli effetti i tre articoli adottati ieri sera: il primo, riferito agli ambiti territoriali di riqualificazione e al recupero edilizio; il secondo, alle disposizioni per il cambio di destinazioni d’uso degli edifici; il terzo, agli interventi per il miglioramento e all’efficientamento energetico degli edifici. A breve ci sarà quindi la possibilità, per gli imprenditori e per i cittadini interessati, di intervenire per la riqualificazione di immobili e di parti della città.

L’assessore all’Urbanistica, Emiliano Venturi, ci ha tenuto ed esprimere un plauso all’architetto Federico Pisani della cui elevata professionalità ci si è avvalsi per portare avanti una problematica non semplice. Un riconoscimento particolare al consigliere Riccardo Consales, per l’impegno che ha messo, unitamente agli altri componenti della commissione consiliare Urbanistica, e a tutti gli altri per la serenità con cui si è affrontata e discussa la non facile proposta. “Con la delibera del Consiglio comunale di ieri sera – ha detto Venturi – si attualizza finalmente un orizzonte urbano e paesaggistico che, prendendo a riferimento l’impostazione data dall’urbanista Vezio De Lucia nel 2015 con il suo Documento preliminare di indirizzo, adegua alle nuove esigenze il piano regolatore del 1980. Quindi un convinto “no” al consumo del suolo e spazio a interventi per migliorare l’esistente della nostra realtà urbana riguardo alla riqualificazione, all’efficientamento energetico, al miglioramento sismico. Il consiglio comunale ieri sera ha dato l’ok definitivo. Lo ha fatto all’unanimità e questo è un grande successo, per tutti”.

Particolarmente euforico e contento il giovane consigliere Emiliano Evangelista, di professione ingegnere. Ha richiamato lo slogan della campagna elettorale “una città di tutti, una città di ciascuno”, ed ha detto: “ Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo verso una città di tutti, una città di ciascuno. In perfetta coerenza con l’articolo 2 della legge regionale 07/2017 guardiamo al recupero e alla riqualificazione del contesto urbano, nonché degli “ambiti” con il fine di perseguire il miglioramento delle condizioni abitative, sociali, economiche, ambientali, culturali, paesaggistiche”.

“Tali interventi – ha detto ancora il consigliere – mireranno a limitare il consumo di territorio salvaguardando il paesaggio e l’ambiente. La sostenibilità è, quindi, l’aspetto più rilevante della rigenerazione urbana. Essa verrà attuata attraverso demolizioni, ricostruzioni e rifunzionalizzazioni del tessuto edilizio preesistente. A questi sono affiancati specifici interventi di efficientamento energetico e di miglioramento sismico del patrimonio edilizio esistente. Il mio caloroso ringraziamento per il bel traguardo raggiunto va a tutti noi. In primis però al Sindaco, per aver egli creduto fortemente in questo obiettivo, e a tutta la commissione urbanistica. In particolare a Riccardo Consales ed all’arch. Federico Pisani per essersi prodigati alacremente nella redazione degli elaborati grafici e nella stesura delle varie delibere”.

Il sindaco, Enzo Salera, sottolinea la responsabilità e la competenza con le quali è stata affrontata la problematica. Dà atto a quegli esponenti dell’opposizione che hanno offerto un prezioso contributo di idee per la migliore definizione della proposta adottata con un voto unanime. “E’ un risultato importante per la nostra città”, ha detto.

MILITE IGNOTO

Il Consiglio Comunale con voto unanime ha conferito la cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto”. Si inoltra dichiarazione del capogruppo Edilio Terranova.

Quest’anno, cade il centenario della ricorrenza, che conferì la Medaglia d’Oro ad un militare sconosciuto e caduto nel primo conflitto mondiale.

“Quando l’Anci e il gruppo Medaglia d’oro al valore militare, ente morale fondato nel 1927, hanno lanciato l’iniziativa nazionale di concedere la cittadinanza al Milite Ignoto, abbiamo aderito con entusiasmo e grande onore.”

Il consigliere Edilio Terranova, promotore dell’iniziativa, ha illustrato nel consiglio comunale di ieri, la proposta a tutta l’Assise: “È un fatto per noi irrinunciabile, per la storia che contraddistingue la nostra città, fortemente segnata dalla guerra e dalla conseguente necessità che la memoria, su fatti così tragici, sia sempre mantenuta viva: a Cassino si sono svolte tra le battaglie più importanti e cruente della seconda guerra mondiale, in cui hanno perso la vita prima di tutto tantissimi cassinati, ma anche molti militari provenienti da ogni parte del mondo che hanno combattuto anche per la nostra libertà e che qui hanno perso la vita.

Molti di questi sono rimasti ignoti, per sempre.

Non parliamo di grandi generali, condottieri o singole persone: il significato dell’istituzione del milite ignoto è quello di glorificare ed esaltare il sacrificio di un intero popolo, di tutte quegli italiani comuni, gente semplice, che, nei modi più diversi, ha pagato il suo prezzo, spesso altissimo, per la liberazione della nostra patria, che è arrivata a sacrificare anche la propria vita per essa.

È a loro che si dedica ed intendiamo dedicare questa giornata e questa riflessione. 

Ed a loro che diamo custodia e memoria eterna dando la cittadinanza onoraria al Milite ignoto”.

DDL ZAN

Esprimiamo la nostra piena soddisfazione per l’approvazione in seduta di Consiglio Comunale della mozione a sostegno del disegno di legge “Zan-Scalfarotto” presentata dal consigliere Riccardo Consales su iniziativa del movimento POP Cassino. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta Comunale ad adottare tutte le misure utili a sostenere, nell’opinione pubblica e nelle sedi istituzionali adeguate, l’approvazione del DDL  Zan-Scalfarotto.

Tale DDL introduce misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità. Riteniamo che tale DDL debba urgentemente essere portato all’approvazione del parlamento in quanto i fenomeni dei discorsi d’odio, dell’istigazione alla discriminazione e della violenza per ragioni di genere, orientamento sessuale ed identità di genere, per il considerevole numero degli episodi e per la crudezza degli stessi, assurgono al rango di vera e propria emergenza nazionale.

Il DDL ha infatti le seguenti caratteristiche:

  • propone un approccio integrato al fenomeno delle discriminazioni e delle violenze che tiene conto dell’identità sessuale della persona nelle sue varie componenti (sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere) e che non si limita ad un intervento di carattere penale, ma prevede anche l’affiancamento di strategie di prevenzione, di contrasto e di sostegno alle vittime;
  • non si concentra sulla natura del reato per “omotransfobia”, ma sul soggetto che lo subisce in base alla propria identità sessuale, riconoscendolo giuridicamente come soggetto vulnerabile;
  • In merito alla libertà di espressione, integra leggi già esistenti (D.L. n. 122/1993) aggiungendo ai motivi razziali, nazionali, etnici e religiosi, quelli “fondati sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”

La mozione è stata approvata con 2 soli voti contrari. Ci preme precisare che, in merito alle informazioni circolanti sul DDL Zan, alcune tendono a far credere che la sua approvazione sia una minaccia contro la libertà di espressione includendo la presunta possibilità che alcune opinioni politiche e religiose possano essere "censurate". Questo non è assolutamente vero in quanto il DDL. Ma è lo stesso DDL a specificare nell’articolo 4 che «ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti». Quindi per esempio non sarà perseguibile chi, per motivi religiosi o ideologici, manifesti idee contrarie per esempio al matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre punisce chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione  fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.

Chi afferma quindi che il DDL introduce una censura è spesso chi già normalmente si fa censore dei comportamenti altrui.





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