Variante indiana, ecco cosa c'è da sapere

Variante indiana, ecco cosa c'è da sapere

RUBRICHE - L'approfondimento di Angelo Franchitto sull'ultima variante del Covid che preoccupa anche il Basso Lazio, proprio nei giorni in cui l'Italia torna a colorarsi di giallo

Angelo Franchitto<br>
Angelo Franchitto

Conoscere è il vero vaccino

Mentre l’Italia si colora di giallo e iniziamo a vivere le prime riaperture, pensiamo sempre a quanto durerà questo momento? Infatti, ricordiamo ancora la bella stagione vissuta un’estate fa, conclusasi con un incremento dei casi nel mese di Ottobre. Inoltre, pensiamo ai vaccini, che continuano in maniera costante e che dovrebbero intensificarsi il prima possibile. Ma c’è sempre l’incognita delle varianti.

Il vaccino è efficace contro tutte le varianti del Covid? Ovviamente l’efficacia dipende dal vaccino e dalla variante che incontra. Ma tutti i vaccini che sono autorizzati in Europa proteggono dalle forme gravi e dai ricoveri in terapia intensiva. Purtroppo le varianti sono imprevedibili e ne esistono tantissime. Ad oggi, la variante che maggiormente cattura l’attenzione è la variante indiana. Conosciuta con il codice B.1.617, questa variante del virus Sars Cov2 è stata scoperta il 5 ottobre nel Maharashtra, Stato dell’India Centro-occidentale. Si tratta dello stato dove si trova la capitale Mumbai. Inoltre, gli esperti hanno registrato due mutazioni presenti nella proteina Spike. Queste mutazioni sono registrate come: E484Q e L452R.

L’India sta vivendo una situazione catastrofica. Gli ospedali sono pieni di casi di persone colpite da queste nuove mutazioni. Ovviamente, questa è una situazione che rappresenta un pericolo, visto che il virus circola con le persone. Questa è una delle ragioni per cui, il ministro della Salute Roberto Speranza firma un’ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a tutti coloro che negli ultimi 14 giorni siano stati in India. Una misura precauzionale che però non impedisce agli italiani che sono in India di poter rientrare in patria. Il ritorno in Italia sarà possibile solo con tampone fatto in partenza e un secondo all’arrivo. Una volta in Italia bisogna rispettare l’obbligo di quarantena.

Il ministro Speranza rassicura tutti spiegando che gli scienziati italiani sono al lavoro per studiare la nuova variante. Certamente sarà possibile tornare presto a viaggiare, ma al momento non possiamo abbassare la guardia. Ad oggi, tutto quello che sappiamo della variante indiana è che non ci sono studi che ne indichino un livello di trasmissibilità e letalità superiore alla norma. Sicuramente possiamo presumere che si tratti di una variante, come quella inglese, con una capacità di diffusione piuttosto elevata. Un’altra cosa da tenere presente è che il fatto che sia stata individuata la prima volta in India non significa però che lì abbia preso il sopravvento. Infatti si registra una presenza della variante indiana B.1.617 in India è intorno al 10 per cento e in altre aree del mondo, ma si tratta solo di casi sporadici. Oggi la situazione in India è drammatica, ma non a causa della variante. Il motivo è che, nel momento in cui i contagi sono calati, sono state fatte diverse aperture che hanno permesso al virus di correre.

Quanto sta accadendo nel paese dunque era qualcosa di atteso. Ma, è importante sottolinere che stiamo parlando di una variante e non di un vaccine-escape. Cioè, non si tratta di una mutazione che nasce da un ceppo di virus che si forma a seguito della vaccinazione per tentare di aggirarla. In India, contiamo numeri spaventosi, con milioni di contagi e morti. Negli ultimi giorni i casi sono stati più di 300mila e i decessi quotidiani ben oltre i 2mila. Anche se, considerando la popolazione in India, sempre numerosissima, la percentuale di morti è inferiore a quella che abbiamo in Italia.

Tuttavia parliamo della difficoltà di avere controllo sulla situazione epidemiologica. La questione è se i vaccini restano validi o possono risultare meno efficaci?

Sicuramente non possiamo saperlo con certezza, ma come detto non siamo davanti a un caso di vaccine-escape. Dunque, la cosa che sappiamo con certezza è che i vaccini ci proteggono dalla stragrande maggioranza delle varianti.

Secondo l’avvertimento del ministro Speranza,  alcuni studi riscontrano elementi di maggiore debolezza nella capacità di contrasto alle varianti. Siamo di fronte a compagnie farmaceutiche e scienziati a lavoro per avere nuovi vaccini. Si tratta di una sfida tra il virus che muta e il mondo scientifico. Una lotta per arrivare a ricostruire una socialità che questa pandemia ci ha costretti a perdere.

Da qui la necessità di capire anche la scelta di stringere gli arrivi dall’India come un atteggiamento di grande cautela e precauzione. Una mossa politica dettata da situazione grave. Infatti, il numero di contagi in India è straordinariamente elevato. Allo stesso tempo è improbabile che la variante indiana possa avere maggior potere contagiante, come è stato, invece, per quella inglese. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, proseguiamo con le iniezioni di tutti i vaccini approvati. Non esistono prove al momento che la particella B.1.617 renda i vaccini inefficaci. Non vanno creati allarmismi, ma l’attuale situazione dimostra che la pandemia va affrontata a livello globale. Soprattutto ci insegna che i Paesi più economicamente benestanti hanno il dovere di aiutare chi è in difficoltà, prima di tutto per ragioni etiche.





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