Il Comune risponde picche al Ministero, dieci giovani restano senza lavoro

Il Comune risponde picche al Ministero, dieci giovani restano senza lavoro
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 10-04-2021 00:00

CASSINO - Il Dicastero delle Infrastrutture chiede all'Ente di poter accingere da una delle graduatorie stilate nei mesi scorsi per fare alcune assunzioni vista l'impossibilità a svolgere i concorsi. La giunta Salera adotta una delibera che prevede un onere di 800 euro da versare al Municipio per la "cessione" di ciascun idoneo e spiega che possono accedervi solo le amministrazioni locali. Occasione persa per i ragazzi, scatta il ricorso al Tar

Il Comune di Cassino lo scorso mese di luglio ha avviato 6 bandi di concorso e proprio lo scorso mese di marzo, con l'assunzione dei vigili, l'iter è terminato. I vincitori sono entrati subito in servizio. Gli idonei sono rimasti nelle 6 diverse graduatorie dalle quali l'Ente potrà attingere quando ci sarà nuovamente la possibilità di fare assunzioni. Da quelle graduatorie possono attingere anche altri Enti, ma con un vincolo: pagare 800 euro per ogni candidato al Comune di Cassino. Un deterrente non da poco, tant'è che per dieci giovani è già sfumata la possibilità di essere assunti al Ministero. Ecco che quindi è scattato il ricorso al Tar. Vediamo di cosa si tratta.

I FATTI

I ricorrenti hanno partecipato alla procedura indetta il 28 luglio 2020 dal Comune di Cassino con il “Bando di concorso pubblico, per titoli ed esami per la copertura a tempo pieno e indeterminato di n. 1 posto nel profilo professionale di istruttore direttivo vigilanza, categoria giuridica D, posizione di accesso D.1 da assegnare all'area sicurezza”.

All’esito dell’espletamento del suddetto concorso, il Comune di Cassino ha stilato una graduatoria di merito procedendo alla copertura dell’unico posto a tempo pieno e indeterminato di cui al bando. Successivamente, stante il perdurare dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19, il Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con nota del 6 novembre 2020, preso atto del disposto del Dpcm del 3 novembre 2020 con il quale si disponeva la sospensione delle procedure concorsuali, ha avviato la ricognizione delle graduatorie concorsuali disponibili per il reclutamento di personale.

Il Comune di Cassino il 19 gennaio 2021 ha al fine di elaborare le “Linee guida per l’autorizzazione all’utilizzo ad altri enti delle graduatorie concorsuali del Comune di Cassino”, ha adottato una delibera che prevede l’onere a carico dell’amministrazione richiedente di versare una quota pari a € 800,00 per ogni assunzione effettuata utilizzando le graduatorie in possesso dell’amministrazione comunale, quale quota delle spese sostenute per la indizione e lo svolgimento del concorso stesso non coperte dalla relativa tassa di partecipazione.

LA RICHIESTA

il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con nota del 22 gennaio 2021 ha manifestato formalmente al Comune di Cassino l’intenzione di “sottoscrivere una Convenzione per l'utilizzo della graduatoria finale” del concorso pubblico, richiedendo “l'invio dei bandi e delle graduatorie e dell'elenco dei candidati idonei, completo degli indirizzi di posta elettronica, dei recapiti telefonici nonché dei curricula”.

Il Ministero, pertanto, acquisiti i dati richiesti, ha avviato i primi contatti con i soggetti utilmente collocati in graduatoria evidenziando la possibilità per gli stessi di sostenere un colloquio orale per poter essere assunti nei ruoli ministeriali con qualifica equipollente a quella di cui al bando di concorso indetto dal Comune di Cassino.

Per dieci giovani si stava quindi per realizzare un sogno: essere assunti al Ministero. Con nota del 3 febbraio 2021, infatti, il Ministero ha manifestato al Comune di Cassino “la volontà di assumere dieci candidati idonei da collocare nei ruoli del nostro Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con la qualifica corrispondente di funzionario amministrativo-contabile (A3-F1)”.

Lo stesso Ministero ha però precisato che “l'attività di scorrimento della graduatoria potrà essere effettuata dalla scrivente Amministrazione esclusivamente a titolo gratuito”, trattandosi di uno strumento improntato al principio di buon andamento dell’azione amministrativa e al principio di leale collaborazione tra pubbliche amministrazioni, ciò soprattutto in un periodo di emergenza pandemica che impedisce lo svolgimento delle procedure concorsuali.

Nella sostanza dei fatti il Ministero ha specificato al Comune di non essere disposto a versare 8.000 euro (a tanto ammonta infatti il totale trattandosi di 10 assunzioni e dovendo versare per ciascuna 800 euro come da delibera del Comune di Cassino del 19 gennaio 2021).

IL RICORSO

Il Comune di Cassino, tuttavia, nella risposta al Ministero non ha mai fatto cenno esplicitamente alla somma da versare, ma con una nota protocollata il 19 febbraio 2021 ha comunicato al Ministero l’impossibilità di accogliere la richiesta formulata, richiamando la disposizione del bando di concorso nella parte in cui prevedeva l’utilizzabilità della graduatoria da parte delle amministrazioni del comparto funzioni locali.

Tale disposizione è stata erroneamente interpretata, come se contenesse un divieto di concedere l’utilizzo della graduatoria alle amministrazioni del comparto funzioni centrali. Il richiamo alla disposizione del bando, quindi - secondo i giovani esclusi che si sono rivolti ai legali ed hanno presentato ricorso al Tar - è del tutto strumentale, oltre che priva di qualsivoglia fondamento giuridico. Il Ministero intanto si è rivolto altrove ed è stata così pregiudicata l’assunzione da parte dei giovani che avevano concorso a Cassino che hanno perso una chance. I loro legali chiedono che dovrà essere ora risarcita ad ogni singolo ricorrente. Quindi, dopo il caso dei vigili precari, sui bandi di concorso di Cassino si abbatte ora una nuova tegola e parte un'altra battaglia legale.





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