La babele del rientro a scuola. Dove ognuno fa quel che gli pare

La babele del rientro a scuola. Dove ognuno fa quel che gli pare
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 29-03-2021 00:00

IL FATTO - Domani la Regione Lazio torna in zona arancione: gli alunni del primo ciclo possono tornare in classe, ma solo per due giorni. Molti comuni non ci stanno e posticipano la riapertura a dopo Pasqua. Nessuna proroga da Cassino. Il consigliere Ciacciarelli mette in guardia sul problema dei trasporti

Dall'asilo nido alla terza classe della secondaria di primo grado: tutti questi alunni, domani, con la fine della zona rossa, potranno tornare tutti in classe. Ma solo per due giorni perchè da giovedì, come da prassi, scatterà nuovamente la chiusura per le vacanze pasquali fino al 6 aprile. Per questo molti comuni hanno preferito posticipare l'apertura direttamente al 7 aprile.

Da un punto di vista organizzativo e pragmatico, resta difficile dargli torto. Riaccendere i motori della macchina scolastica con tutta la logistica e i servizi da mettere in campo - dai trasporti alla mensa - per soli due giorno, dopo che per tre settimana è stata decretata la chiusura, ha del paradossale.

Sarebbe stato auspicabile, da parte della regione Lazio, un'apposita ordinanza per disciplinare il rientro direttamente al 7 aprile. Invece in questo modo la palla resta nelle mani dei comuni. Che hanno due soluzioni: o seguire le indicazioni degli enti sovraordinati, ossia la prefettura e la regione Lazio, oppure emanare apposite ordinanze che vanno contro tali direttive ma evitano inutili sforzi per soli due giorni.

Ed ecco quindi che allora, ad esempio, nel Cassinate, i comuni di Cervaro, San Vittore, Sant'Elia, Viticuso annunciano il posticipo. Altri potrebbero emanare ed ufficializzare analoga ordinanza nelle prossime ore. Confermato invece il rientro a Cassino come già aveva confermato nella giornata di sabato in una intervista rilasciata al nostro giornale l'assessore alla Pubblica Istruzione Maria Concetta Tamburrini.

SOS TRASPORTI

"Quanto invece al secondo ciclo di istruzione, la sospensione delle attività di didattica in presenza è prorogata sino a dopodomani, 31 marzo. Dopo le festività pasquali, cioè dal 7 aprile prossimo, le scuole superiori adotteranno forme flessibili nell’organizzazione dell’insegnamento in modo che almeno al 50% fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza" spiega in una nota il sindaco di Cassino, Enzo Salera

E proprio in merito al futuro, cioè al rientro anche delle superiori dopo le vacanze pasquali, il consigliere regionale della Lega Pasquale Ciacciarelli mette in guardia: "Il suono della campanella, in presenza,  per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado del Lazio dopo Pasqua deve corrispondere a criteri di sicurezza ben precisi e non negoziabili. Vale per loro e per tutti gli attori che sono parte integrante di questo mondo: dai professori al personale ATA.

Occorre quindi un controllo concreto sull’aumento del numero di mezzi Cotral, una verifica sull’ effettivo distanziamento sui mezzi di trasporto pubblico locale, eventualmente anche misurazione della temperatura degli studenti prima di farli salire sui bus, o in alternativa l’esibizione del certificato che attesti la negatività al tampone Covid-19; una convenzione con il privato  per l'utilizzo di  mezzi privati (oltre Cotral ); un report settimanale sul numero di studenti che hanno usufruito dei mezzi; la sanificazione  dei mezzi.

Senza tutte queste accortezze non è possibile un rientro a scuola. Condivido le preoccupazioni di genitori e sindacati, per questo - conclude Ciacciarelli - la Regione Lazio deve agire garantendo l’incolumità di tutti. Dalle parole si passi ai fatti".





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