Da "fannulloni" a "risorsa": il riscatto del Pubblico Impiego

Da "fannulloni" a "risorsa": il riscatto del Pubblico Impiego
di autore Redazione - Pubblicato: 18-03-2021 00:00

ECONOMIA - La Cisl fa il punto dopo l'incontro con il Ministro. Cuzzi: "Brunetta ha garantito che non saranno ripetuti gli errori del passato"

Francesco Cuzzi

Si è svolto di recente l'incontro tra i sindacati e il Ministro per la Pubblica Amministrazione, il prof. Renato Brunetta, il quale partendo dal Patto per l’Innovazione e la Coesione sociale siglato lo scorso 10 marzo tra il Governo e le Confederazioni CGIL CISL UIL, ha ribadito l’impegno dell’Esecutivo ad un rapido rinnovo dei Contratti Nazionali del settore pubblico, quale segno di
meritato riconoscimento ai lavoratori pubblici che hanno servito lo Stato in questo anno drammatico per il Paese.

In proposito, il Ministro ha ribadito il concetto per cui il lavoro pubblico è da considerarsi il motore per la ripresa del Paese e, rifacendosi alle parole del Presidente della Repubblica, ha evidenziato che i lavoratori pubblici sono il volto della Repubblica e, ha aggiunto, che uno Stato che si rinnova rappresenta la carta migliore per abbandonare le generalizzazioni.

"Il Ministro Brunetta - riferisce il sindacalista della Cisl-Univerità di Cassino, Francesco Cuzzi - ha ricordato che le risorse complessive per i rinnovi contrattuali messe a disposizione dalle Leggi di bilancio 2019, 2020 e 2021 ammontano complessivamente a 6,8 miliardi di euro (a fronte dei 5,4 miliardi di euro del precedente rinnovo 2016-2018), per un incremento complessivo medio tabellare del 4,07% e un aumento medio di 107 euro lordi mensili a regime.


Inoltre la legge di Bilancio 2021 ha stanziato altre risorse per alcune specifiche categorie a cui, auspichiamo, possano aggiungersi ulteriori risorse per i settori dell’Università e dell’Alta Formazione nell’ambito del prossimo DEF a seguito de pressing che stiamo operando sul MUR. Tanto al fine di ridurre il gap esistente con le retribuzioni medie del restante Pubblico Impiego.

Il Ministro Brunetta ha rappresentato, altresì, di aver già predisposto la bozza dell’atto di indirizzo generale per l’avvio della tornata contrattuale che è stato trasmesso al MEF per il seguito di competenza.

Ha ammesso, altresì, di aver commesso un errore nel suo precedente incarico di Ministro per la Pubblica Amministrazione: aver fatto una riforma, il D.Lgs. n.150/2009, senza prima rinnovare i contratti che poi sono stati bloccati per 10 anni. Questa volta il Ministro ha annunciato di non voler ripetere quell’errore.

Sarà, quindi, prima rinnovato il contratto, recuperando la sua forza di strumento che regola il rapporto di lavoro, per poi passare ad una nuova riforma della Pubblica Amministrazione orientata alla semplificazione, alla minore burocrazia, alla digitalizzazione dei processi, al rinnovo delle dotazioni organiche con l’assunzione di tanti giovani per dare impulso a servizi di qualità per i cittadini e per le imprese, per un grande rilancio del Paese.

Già a partire dalla prossima settimana i Ministri competenti saranno sollecitati all’emanazione degli atti di indirizzo di loro competenza. Oltre al rinnovo stipendiale, la contrattazione dovrà riguardare la definizione del nuovo ordinamento professionale, perché la riforma della Pubblica Amministrazione necessariamente dovrà guardare ad un nuovo modo di concepire l’organizzazione del lavoro. Come pure sarà dato maggiore spazio alla contrattazione decentrata, valorizzando la produttività e i lavoratori e spetterà alla contrattazione la regolazione del lavoro agile.

Il Ministro Brunetta ha codificato questi impegni in un documento che unitamente alle posizioni delle Organizzazioni Sindacali e al Patto del 10 marzo, costituiranno le basi per l’avvio di un percorso di rilancio del lavoro pubblico e di riconoscimento dell’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori di tutte le Pubbliche Amministrazioni, ivi comprese le Istituzioni Universitarie, le Aziende Ospedaliere Universitarie e le Istituzioni AFAM. Se tutto ciò dovesse concretizzarsi a breve potremmo, finalmente, dire di aver vinto una battaglia di dignità durata oltre 10 anni … i lavoratori pubblici … da “fannulloni” … a “risorsa per il Paese” !"





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