Quattro passi in Ciociaria - Cassino, passi nella storia

Quattro passi in Ciociaria - Cassino, passi nella storia

RUBRICHE - Oggi Giulia Zaccardelli ci porta a spasso tra le strade della città martire che hanno conosciuto la terza e la quarta battaglia di Cassino durante il secondo conflitto mondiale

<strong>Giulia Zaccardelli</strong>
Giulia Zaccardelli

La natura come fonte inesauribile di conoscenza. Che è piacere. Che è conoscenza.

Cassino è piena di storia. Una storia che possiamo trovare in tutti gli angoli della città, ma anche nei pensieri e nelle parole delle persone che l’hanno attraversata, nei racconti dei nostri nonni, nei monumenti che ci ricordano gli orrori della guerra, ma anche che dono prezioso sia la pace.

Ed è proprio la guerra la storia che sembra appartenere di più alla memoria di Cassino.

Quella guerra che ha sorpreso la città anche negli angoli più impensati, e riecheggia ancora sulle strade che percorriamo quotidianamente. Per lavoro, per sport, per divertimento, per curiosità.

La guerra è passata per quella che oggi chiamiamo Cavendish Road, una mulattiera che, in origine, univa Caira con la Masseria Albaneta, un antico monastero fortificato, che è stato usato come deposito ed ospedale da campo.

È una strada sterrata lunga circa 6 km, che oggi è un sentiero per gli appassionati del trekking, e che nel 1944 veniva percorsa di notte dai soldati, per approvvigionarsi sulle colline vicino Montecassino.

Una strada che, ad ogni passo, ha qualcosa da raccontare.

Partiamo da Caira, contrada Fonnone, e ci addentriamo sulla mulattiera, che nella prima parte è impervia, e leggermente ripida. Superato questo passaggio, il percorso è pianeggiante, e si restringe naturalmente in diversi punti.

In uno di questi è possibile ammirare un carrarmato americano sherman, integro nonostante i pericoli delle strade in guerra, di cui i polacchi ne hanno fatto un monumento. La croce di cingoli del veicolo richiama la nostra attenzione, e non ci lascia indifferenti che tale segno di pace e speranza sia stato creato con i mezzi della morte.

Da questo punto è semplice raggiungere la Masseria, e osservare il panorama che affaccia sulla Valle del Liri, e le Mainarde, le montagne che contornano il paesaggio.

Il percorso prosegue incontrando l’Obelisco e il cimitero militare polacco, per poi terminare all’Abbazia di Montecassino.

Il cammino è agevole, il silenzio che accompagna i nostri passi è conciliante: ci consente di immergerci in una strada ricca di storia, di dolore, ma anche di speranza. Come se i luoghi di guerra assorbissero, allo stesso modo, la paura e la forza dei cuori che qui (si) battevano, di chi ha lottato e resistito fino alla fine.

Questa strada, infatti, ha conosciuto la terza e la quarta battaglia di Cassino.

Prima gli americani a gennaio, poi gli indiani e i neozelandesi a febbraio, tentano di sconfiggere i tedeschi, con due distinti attacchi in cui viene distrutta Montecassino; tuttavia i nemici riescono a resistere. Sono di nuovo gli indiani e i neozelandesi del generale Freyberg ad attaccare, dopo aver allargato la Cavendish per permettere il passaggio ai carrarmati.

È l’alba del 19 marzo 1944, in piena operazione Dickens, e dopo che Cassino è stata bombardata e la Rocca Janula assalita, gli alleati attaccano a sorpresa le truppe tedesche, che continuano a difendersi con armi anticarro e mine. La battaglia infuria, e gli alleati si ritirano, contando tante perdite in termini di vite umane e veicoli militari. I tedeschi, quella stessa notte, distruggono le difese dei nemici, ricoprendo il terreno di mine.

Ma non finisce qui, perché a maggio saranno i polacchi a tentare di abbattere i tedeschi, con l’operazione Diadem; tra l’11 e il 18 Maggio, nonostante le mine tedesche sotto la Cavendish ostacolino l’avanzata di uomini e carrarmati, i polacchi riescono finalmente ad entrare in Abbazia, sconfiggendo i tedeschi.

Oggi il percorso è stato ripulito dalle mine, e gli unici pericoli in cui possiamo incorrere sono le vipere e i cinghiali. Eppure camminare per questa strada significa percorrere i passi del tempo e del coraggio che hanno modellato la nostra storia, plasmando il presente che oggi possiamo vivere.





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