Il Frecciarossa, le critiche a Salera e quei consiglieri di opposizione "scappati di casa"

Il Frecciarossa, le critiche a Salera e quei consiglieri di opposizione "scappati di casa"
di autore Mario Costa - Pubblicato: 17-11-2020 00:00

OPINIONI - Fermata dell'Alta Velocità in Ciociaria tolta e ripristinata in 48 ore. Nel mezzo sul sindaco della città martire piovono le critiche della minoranza di Cassino. "Bastonate" anche dal consigliere regionale Ciacciarelli che invece non rimprovera nulla al primo cittadino di Frosinone, della Lega, a cui è stato riservato lo stesso trattamento. L'analisi del professor Mario Costa

Mario Costa
Mario Costa

Già vicesindaco di Cassino

Degli “scappati di casa”. Rubiamo questa espressione a Berlusconi, da lui rispolverata e affibbiata a quelli dei Cinque Stelle ogni qualvolta gli si è presentata l’occasione. L’ex cavaliere lo fa per evidenziarne la presunta (da lui) limitata capacità politica di costoro, ancor più quando si avventurano in discutibili valutazioni dell’altrui operato. A noi, tale divertente espressione, invece, ci porta alla mente due cose.

 La prima

 Nel tempo della nostra età adolescenziale succedeva che qualche coetaneo (di solito il meno avveduto tra noi) in contestazione con i genitori se ne “scappava di casa”. Per diverse ore, se non - talvolta è capitato- per qualche giorno, faceva perdere le proprie tracce. Al rientro alla base, però, nonostante la parabola del Figliol Prodigo suggerisse di riservare al figlio ritrovato una accoglienza festosa, il “trattamento” era tutt’altro che festoso. Per lui. Il “telefono azzurro”, infatti, in quei tempi era di là da venire. Quindi chi di dovere procedeva nella opportuna azione educativa con gli “strumenti” più efficaci per quell’età e per quel tempo.

La seconda

Presa in senso metaforico l’espressione e trasferitala in politica, “scappati di casa”, così come succede a Berlusconi, anche a noi fa pensare a quegli sprovveduti (politicamente parlando) che si avventurano, quasi sempre e comunque, in giudizi critici esagerati. Talvolta assurdi al punto che ne viene minata quella già poca credibilità personale, presente e futura. E’ il caso, di fresco, di alcuni di costoro messisi all’opera con strampalate critiche al sindaco di Cassino, questa volta, per via della sospensione delle due fermate giornaliere dell’Alta Velocità (LEGGI QUI: Altro che Frecciarossa, ora ad Alta Velocità viaggiano solo le polemiche). Sospensione successivamente ritirata e tutto ripristinato, come prima. Comunque con quella primaria sospensione delle fermate il povero Salera non c’entrava proprio niente, non aveva colpa alcuna. Così come non ne aveva il collega di Frosinone, Ottaviani. (LEGGI QUI: Colpo di scena: il Frecciarossa torna a fermare in Ciociaria!)

 Una nota di Trenitalia ne aveva spiegato le ragioni: la carenza di viaggiatori in questo periodo per via del Covid ha determinato la soppressione di molti treni, in Italia, sulla linea dell’alta velocità. In Italia dunque, non solo a Cassino. Poi, meno male, il dietrofront. Intanto nel tempo trascorso tra le due note di Trenitalia, si erano messi a “sparare” su Salera non sono degli “scappati di casa”, anche se in questa occasione ce l’hanno messa tutta per apparire tali.

Ci riferiamo, in primis, a politici di “antico pelo, pur se non ancora del tutto bianco, quali Abbruzzese, Petrarcone e Mignanelli. Per il primo la soppressione del treno quasi quasi andava attribuita alla mancanza di una visione strategica della maggioranza. Mentre per Petrarcone non si poteva giustificarla addebitandola al Covid perché se così fosse – aveva detto - si sarebbero dovuti cancellare o limitare tutti i treni regionali. Equiparando così gli uni agli altri. Mignanelli, bontà sua, avrebbe risolto la cosa con un consiglio comunale ad hoc. 

Tra quelli invece di “primo pelo”, con quel suo “pensiamo piuttosto a sollecitare i lavori di adeguamento della stazione ferroviaria”, è stato Luca Fardelli a mostrarsi il più concreto e il più sereno. A Salvatore Fontana che ha visto “la svendita di Cassino ad interessi superiori” (?) e, a suo imbarazzante dire, “l’ennesima dimostrazione di quanto conti questo sindaco diventato imbarazzante”, nulla da osservare. Cosa gli si potrebbe dire?  

Per finire, arriviamo alla visuale da cortile di Ciacciarelli, che pure è consigliere regionale e dovrebbe allungare la vista. Secondo lui “la città di Cassino sta sempre nelle retrovie dello scacchiere provinciale”. Dimentica che a Frosinone era stato riservato lo stesso trattamento. Nel capoluogo il sindaco, Ottaviani, è della sua stessa "parrocchia". Ma questo dettaglio deve essergli sfuggito.

Abbiamo letto pure che se fosse lui sindaco batterebbe i pugni. Da consigliere regionale, se mettesse da parte i pugni e si facesse entrare in testa che lui fa parte del consiglio della Regione e non di quello della città martire, sarebbe forse meglio per i cittadini di Cassino, di Frosinone e del Lazio.

Se poi la testa la facessimo funzionare tutti un po’ meglio, sarebbe meglio ancora.





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