Indotto Stellantis, piove sul bagnato: anche la Denso rischia di licenziare

Economia - Tensioni alle stelle per la mancanza di commesse: sindacati uniti in protesta. Da lunedì mattina parte lo sciopero unitario di Fim, Fiom, Uilm e Fismic per difendere l'occupazione: a rischio altri 50 posti di lavoro

Indotto Stellantis, piove sul bagnato: anche la Denso rischia di licenziare
di autore Alberto Simone - Pubblicato: 10-05-2025 19:51 - Tempo di lettura 2 minuti

Cresce la tensione nello stabilimento Stellantis di Cassino e nel suo vitale indotto. Le segreterie provinciali di FIM, FIOM, UILM e FISMIC hanno indetto uno sciopero unitario con presidio a partire dal 12 maggio 2025 davanti ai cancelli della fabbrica, in risposta a segnali sempre più inquietanti provenienti da Denso, fornitore cruciale di componentistica auto.

La miccia che ha innescato la dura reazione sindacale è stata l'esclusione della FIOM da un incontro ufficiale convocato da Denso, un gesto letto come una grave mancanza di rispetto e un tentativo di dividere il fronte dei lavoratori. Ma la vera doccia fredda è arrivata durante un successivo incontro informale: Denso avrebbe comunicato di non avere in programma nuove commesse produttive per lo stabilimento di Cassino.

I sindacati denunciano con forza la mancanza di trasparenza e la potenziale drammatica ricaduta occupazionale. Il comunicato congiunto delle sigle sindacali è un atto d'accusa: "Denunciamo la volontà di Denso di dividere il fronte sindacale e la drammatica assenza di nuove commesse per lo stabilimento di Cassino. Le segreterie di FIM, FIOM, UILM e FISMIC provinciali, unitariamente e congiuntamente alle RSU di stabilimento, hanno proclamato lo sciopero a partire da luned'ì matina dinanzi l'Ingresso 1" dello Stabilimento Stellantis di Cassino Plant.

La mancanza di nuove commesse per Denso a Cassino non fa che acuire le già esistenti preoccupazioni per la tenuta dell'intero indotto Stellantis. Le difficoltà incontrate negli anni scorsi da aziende come De Vizia e Trasnova, con i loro momenti di crisi e le lotte dei lavoratori per la salvaguardia dell'occupazione, rappresentano un monito costante sulla fragilità di un sistema strettamente legato alle decisioni strategiche delle grandi case automobilistiche e dei loro fornitori.

Già lo scorso mese di ottobre, come riportato su queste colonne, la vertenza Denso era finita sotto i riflettori: la situazione sembrava rientrata, invece, a distanza di sette mesi, si ripresenta in tutta la sua drammaticità. La potenziale crisi di Denso, un fornitore chiave, rischia di innescare un effetto domino pericoloso per l'intera filiera, mettendo a repentaglio il futuro di migliaia di lavoratori e la stabilità economica di un intero territorio.

Lo sciopero del 12 maggio assume quindi un significato ancora più cruciale: un tentativo disperato di richiamare l'attenzione sulla gravità della situazione e di chiedere risposte concrete per garantire un futuro all'industria automobilistica di Cassino e al suo indotto, a partire dalla necessità urgente di nuove commesse per lo stabilimento Denso.





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